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Lega A, assemblea urgente il 4 marzo. Botta e risposta tra Dal Pino e Marotta
Higuain (foto Lapresse)

"Il Consiglio di Lega, riunitosi oggi in conference call, ha deciso di convocare un'assemblea urgente il prossimo 4 marzo per esaminare le conseguenze dei provvedimenti governativi relativi al coronavirus sul calendario delle partite"- Cosi' la Lega Serie A ufficializza, in una nota, la decisione di indire un'assemblea straordinaria per mercoledi' prossimo.

Coronavirus: Spadafora, pretendo regolarita' campionato calcio - "Pretendo la regolarita' del Campionato Dopo le scelte prese, non deve esserci nemmeno l'ombra del sospetto sulla regolarita' del campionato. Viste le indicazioni sul Coronavirus da parte della Comunita' Scientifica, abbiamo dato alla Lega 2 possibilita': rinviare o giocare a porte chiuse. La Lega calcio ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Una decisione autonoma. Certo stabilisce un precedente, e capisco chi dice che debba valere, anche se fortunatamente per tre regioni e non piu' sei, anche per la prossima giornata". Lo afferma su facebook il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e lo sport. "Ora spetta alla Lega fare di tutto - ha aggiunto - anche smontare e rimontare le giornate se occorre, per equilibrare il calendario nelle prossime settimane. Come Ministro chiedero' che si faccia il massimo per garantire parita' di trattamento a tutti i club".

"Venerdì l'ad De Siervo e io abbiamo proposto all'Inter di spostare la gara contro la Juventus al lunedì sera per disputarla a porte aperte. L'Inter si è rifiutata categoricamente di scendere in campo, si assuma le sue responsabilità e non parli di sportività e campionato falsato": Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, replica furioso alle accuse mosse dall'ad del club nerazzurro Beppe Marotta. Nel tentativo disperato di trovare una soluzione, era stata studiata dalla Lega questa ipotesi: spostare Juventus-Inter prevista la domenica sera a porte chiuse, al lunedì ma a porte aperte. Ma questa ipotesi clamorosa (Juve-Milan, semifinale di Coppa Italia di mercoledì prossimo, sarebbe stata spostata al giorno dopo alle 18 con Napoli-Inter alle 21) è tramontata per il no dell'Inter che voleva giocare come previsto in primo tempo dalla Lega, vale a dire a porte chiuse. La Lega si rifaceva ad una delibera della Regione Piemonte che chiudeva l'emergenza alla domenica sera, ma il governo avrebbe mai dato il via libera?. E così quelle cinque partite sono state spostate al 13 maggio, rischiando di falsare il campionato di serie A, sempre che non sia stata già falsato. "Marotta rappresenta le esigenze dell'Inter, io tutelo gli interessi generali di tutta la Serie A, che purtroppo sconta quotidiani conflitti di interessi legati a ciascuna squadra - ha detto Dal Pino parlando all'Ansa -. Io devo promuovere il campionato italiano e la sua immagine nel mondo, trasmettere gare a stadi vuoti sarebbe stato un pessimo biglietto da visita per il Paese". E a Marotta, che gli ha rimproverato di non aver convocato un consiglio straordinario per prendere la decisione, il presidente della Lega Serie A ha replicato: "La decisione è mia per statuto, ma i club coinvolti sono stati sentiti telefonicamente, per cui sappiamo bene le posizioni di ognuno, difficilmente conciliabili. Noi agiamo con senso di responsabilità per tutelare i tifosi e il diritto di tutti ad assistere alle partite, compresa l'esigenza dei broadcaster di trasmettere immagini di stadi pieni e festosi. L'invito che faccio a tutti è di ragionare come Serie A, non individualmente".

Marotta a Dal Pino, da Lega di A proposta provocatoria' - "Una proposta impraticabile e quasi provocatoria". Cosi' l'ad dell'Inter, Giuseppe Marotta, interpellato dall'ANSA replica alle parole del presidente della Lega di A, Paolo Dal Pino, che aveva accusato il club nerazzurro di non aver voluto prendere in considerazione l'idea di giocare Juve-Inter lunedi' a porte aperte, invece che domenica a porte chiuse. Il pubblico ammesso, sottolinea Marotta, sarebbe stato pero' "solo quello juventino" e giocare lunedi' "sarebbe andato contro la logica della tutela della salute pubblica, presupponendo, di fatto, la scomparsa dell'allarme Coronavirus nel giro di sole 24 ore". "Da cittadino - la premessa di Marotta - mi sento di riconoscere il momento di grande emergenza che sta attraversando il nostro paese ed i grandi problemi che ne conseguono: la tutela della salute pubblica e' la priorita'". "Abbiamo ricevuto un'ipotesi informale ed aleatoria - spiega l'ad dell'Inter - dal parte dell' amministratore delegato della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo, nella serata di venerdi', che non abbiamo voluto neanche tenere in considerazione in quanto impraticabile e quasi provocatoria, nel rispetto dell'Inter, di milioni di nostri sostenitori e di tutti gli appassionati di calcio in generale". Poi Marotta spiega i motivi per i quali l'Inter non ha "preso in considerazione" l'idea di giocare lunedi': "Questa proposta e' stata giudicata da noi improponibile per tre motivi specifici. Il primo perche' sarebbe andata contro logica della tutela della salute pubblica , presupponendo - di fatto - la scomparsa dell'allarme Coronavirus nel giro di sole 24 ore, dal non si gioca domenica al via libera ai tifosi il lunedi'". "Il secondo - prosegue Marotta - perche' lo Stadium sarebbe stato aperto ai soli tifosi bianconeri, con le conseguenti polemiche del caso, senza la presenza di nostri sostenitori, causando una situazione di imparita' inaccettabile. Il terzo: perche' lo spostamento a lunedi' di Juve-Inter avrebbe comportato lo slittamento a giovedi' di Juve-Milan di Coppa Italia, nello stesso giorno di Napoli-Inter, con le possibili rimostranze da parte della Rai che del torneo detiene i diritti tv".

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