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FABRIZIO CORONA: "SILVIA PROVVEDI? E' FINITA PERCHE'..."
Fabrizio Corona: "Con Silvia Provvedi è finita. Sarò sempre in debito con lei"
FABRIZIO CORONA: "SILVIA PROVVEDI? E' FINITA QUANDO..."
FABRIZIO CORONA RACCONTA A MATTINO 5 LA FINE DELLA SUA STORIA CON SILVIA PROVVEDI: «Durante la mia detenzione non mi ha mai abbandonato, era come fosse sempre con me in galera: sarò sempre in debito con lei, mai nessuna donna ha fatto tanto per me - le parole di Fabrizio Corona - Ha rinunciato alla sua vita per vivere la mia: recluso io, reclusa lei. Ha messo nell’armadio il suo divertimento per nonf armi stare male e portarmi ogni santa volta un sorriso, una parola, un abbraccio». «Ci scrivevamo tre lettere a settimana, Con lei ho sbagliato, sono uscito dal carcere ed è come se nella mia mente ci fosse stato uno scatto: lei è diventata trasparente, e le uniche parole che ho detto davanti a una fan che urlava ‘Corona sei un mito’ sono state: lo so. Mi spiace, ma avevo fame di vita e non dei suoi abbracci». Ora è finita, ed è lui stesso ad annunciarlo. Siamo entrati in crisi. «Dentro di me non ho mai smesso di amarla, ma il lavoro mi ha allontanato da lei, che purtroppo aveva bisogno di noi: pensavo potesse comprendere, ma non lo ha fatto. Oggi purtroppo tra noi è finita».
Fabrizio Corona: "Con Silvia Provvedi è finita. Sarò sempre in debito con lei"
Fabrizio Corona parla per la prima volta, dopo due anni di silenzio e 16 mesi di detenzione, della sua vicenda giudiziaria e della sua vita sentimentale, ora che è tornato libero. Lo fa con Chi. «Silvia (Provvedi, ndr) non mi ha mai abbandonato. Era come se fosse con me in galera. Avevo la cella tappezzata delle nostre foto. Sarò sempre in debito con lei, mai nessuna donna ha fatto tanto per me. Ha rinunciato alla sua vita, per vivere la mia. Recluso io, reclusa lei. Ha messo nell’armadio il suo divertimento per non farmi stare male e portarmi ogni santa volta un sorriso, una parola, un abbraccio. Ma con lei ho sbagliato. Sono uscito dal carcere ed è come se nella mia mente ci sia stato uno “scatto meccanico”. Lei è corsa ad abbracciarmi, io ho guardato fotografi e cameraman. Lei è diventata trasparente e le uniche parole che ho detto dinanzi a una fan che urlava: “Corona, sei un mito”, sono state: “Lo so!”. Mi spiace, ma avevo da subito fame di vita. E non degli abbracci di Silvia».
Fabrizio Corona: "Il mio lavoro mi ha allontanato da Silvia Provvedi"
«Ho ripreso a far l’amore con il mio lavoro. E Silvia era lì che mi guardava, che mi aspettava, che forse capiva. Forse... Siamo entrati in crisi. Dentro di me non ho mai smesso di amarla. Mai. Ma il lavoro mi ha allontanato da Silvia, che invece aveva bisogno di noi. Pensavo potesse comprendere, non lo ha fatto. Oggi, purtroppo, è finita».
Fabrizio Corona: "Le foto con Belen? La crisi tra me e Silvia Provvedi era preesisente"
Fabrizio Corona parla anche delle foto che lo hanno visto ritratto con la sua ex, Belen Rodriguez. «La crisi tra me e Silvia era preesistente. Belen è una persona con cui ho passato quattro anni importantissimi della mia vita. Con cui stavo per avere il mio secondo figlio. E alla quale voglio e vorrò sempre un gran bene".
Fabrizio Corona: "Belen? Non sono innamorato. L'ho incontrata con Iannone"
Fabrizio Corona ancora innamorato ancora di Belen? "Assolutamente no. L'ho incontrata per caso con il fidanzato, Andrea Iannone, dicono che mi somigli (ride, ndr). L’ho salutato cordialmente. Lui idem. Mi ha fatto sorridere perché ha esordito con la sua erre moscia dicendo: “Buongiorno signor Corona”. Gli ho fatto i complimenti per la sua annata che è anche un po’ la mia... Quando lo vedo correre, mi sento io su quella moto (sorride di nuovo, ndr)».
Fabrizio Corona e Belen (foto Chi)
Fabrizio Corona: "Nina Moric? Vorrei aiutarla a recuperare il rapporto con nostro figlio Carlos Maria"
Fabrizio Corona parla anche della sua ex moglie, Nina Moric: «Vorrei aiutarla a recuperare il rapporto con nostro figlio Carlos Maria. Ci sto provando con gli assistenti sociali, non è facile. Ma è una mamma e va rispettata. Spero però che lei cambi in positivo. Non per me, per Carlos. Mio figlio ha un’intelligenza sopra la media. Tra le tante cazzate che ho fatto, lui è il mio gol più bello».
Fabrizio Corona: "Vorrei qualcuno che puntasse su di me"
L'ex agente fotografico parla anche di un progetto: «Ho sempre pensato di fare tutto da solo. Ora invece vorrei che qualcuno puntasse su di me per poter dimostrare le mie qualità. Sogno un teatro da riempire, una storia da raccontare: la mia. Succederà. Presto. Mica c’è solo Roberto Saviano, e poi che palle (sorride, ndr)! Basta guardarlo e sai già che cosa sta per dire». E conclude: «In Italia la legge è troppo legata all’interpretazione soggettiva e se ti chiami Fabrizio Corona, beh, allora sono guai».
FABRIZIO CORONA PARLA A CHI PER LA PRIMA VOLTA DOPO DUE ANNI DI SILENZIO E 16 MESI DI DETENZIONE: «LA MIA VICENDA È STATA SOLO UNA GUERRA, IO COME SINGOLO INDIVIDUO CONTRO UN MACIGNO PIÙ GRANDE E PIÙ FORTE DI ME»
Fabrizio Corona parla per la prima volta della sua vicenda giudiziaria dopo due anni di silenzio e 16 mesi di carcere. «La mia è l'unica versione, quella vera. È stata solo una guerra», attacca Corona. «Io come singolo individuo contro un macigno più grande e forte di me che non voglio identificare con nessun nome altrimenti, dopo quest’intervista, ricominciamo da capo. E come me, vittima della mala giustizia, ci sono tante brave persone».
FABRIZIO CORONA (CHI)
FABRIZIO CORONA: "IL GIORNO DELL'ARRESTO SONO VENUTI A PRENDERMI DIECI UOMINI, TUTTO SOTTO GLI OCCHI DI MIO FIGLIO"
FABRIZIO CORONA ricorda il 10 ottobre di due anni fa, quando fu arrestato per aver nascosto 2 milioni e 684 mila euro in un controsoffitto a casa di una sua collaboratrice. «Mi chiama il mio avvocato, Ivano Chiesa, e mi dice tre parole: “Ti devi consegnare”. Avevo due ore di tempo. Riunisco le persone care a casa di mia madre. Arrivati da mia madre, Chiesa mi ha detto che il giudice aveva deciso di sospendere l’affidamento, ma non aveva una spiegazione. Ho abbracciato forte mio figlio, avevo paura, dieci uomini sono venuti a prendermi con modi bruschi, come se fossi uno dei peggiori criminali. Tutto sotto gli occhi di mio figlio. L’ho guardato e gli ho detto: “Papà ce la farà”. Ho incrociato lo sguardo di mia madre e per la prima volta ho provato dolore. Poi ancora una voce: “Tutti fuori. Resta solo il signor Corona”. Mia madre Gabriella sviene. Mi ammanettano e mi consegnano un mandato di custodia cautelare. Il reato: intestazione fraudolenta di beni. Dopo tre ore mi ritrovo di nuovo al casellario di San Vittore. E sento ancora quel rumore: il cancello che si chiude dietro le spalle. Quel rumore è il ritorno all’inferno. Lo sanno tutti i detenuti».
FABRIZIO CORONA: «MI HANNO ARRESTATO PER QUESTIONI MORALI, DI ODIO, SONO UN PERSEGUITATO. L'ACCUSA PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA? VERGOGNOSA»
Il settimanale Chi, nel numero in edicola da mercoledì 16 maggio, pubblica in esclusiva la clamorosa intervista di Fabrizio Corona dopo la scarcerazione, la prima dal suo arresto due anni fa, nella quale parla per la prima volta della sua vicenda giudiziaria e spiega cosa ci facessero 2 milioni e 684 mila euro in un controsoffitto, a casa di una sua collaboratrice, che hanno portato anche a configurare il reato di associazione a delinquere. «Facciamo chiarezza: quei soldi erano lì da marzo 2012. Rappresentavano l’unica ancora di salvezza in caso di una condanna molto lunga da scontare. Erano la pensione per mio figlio. Sì, è un reato, ma sa di che tipo? Un reato fiscale, per il quale nessuno è stato mai arrestato o è finito in galera. Solo il sottoscritto, che negli ultimi sei anni ha pagato quasi 10 milioni di euro di tasse, carte alla mano. La pena per questo reato è una c.... di multa, non l’arresto. Lo dice la legge. Veda i casi di evasione fiscale legati a Valentino Rossi, Luciano Pavarotti e, tra gli ultimi, Gino Paoli. Andate a studiarli».
E aggiunge: «Ho dimostrato la provenienza lecita di quei soldi, di ogni singolo euro in un processo durato sei mesi. E alla fine sa cos’è successo? Mi hanno assolto e restituito quasi tutti i soldi, confermandone la provenienza lecita. E la Procura ha sottolineato in positivo - è scritto nella sentenza - la mia “abilità professionale lecita”».
«Mi hanno arrestato per questioni morali, questioni di odio oggi per me impossibili da spiegare. Ma ho tutto chiaro nella mia testa e nel mio cuore. Posso aver sbagliato, ma ho pagato in modo esagerato. Corona un perseguitato. Stop». «Chi ha vissuto il carcere non dimentica. Io sono un detenuto “dentro”».
Corona parla anche dell'accusa di associazione mafiosa. «L’accusa per associazione mafiosa è stata vergognosa. La rabbia che ho provato, difficilmente la sentirò ancora nella mia vita. Un’accusa senza basi fondate, un’accusa che è crollata, svanita, sbriciolata, udienza dopo udienza. Perché la Procura ha aperto un fascicolo alla Direzione distrettuale antimafia? Perché io sono Corona...».