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Pensioni, Ape Sociale e precoci: Inps respinge 70% domande. Furia sindacati

Pensioni, Ape Sociale e precoci: Inps respinge 70% domande. Furia sindacati

PENSIONI: scoppia il caso delle domande di Ape Sociale e precoci respinte dall'Inps. Solo una domanda su tre dell'ape sociale è stata accolta, mentre il 64,9% delle richieste è stato respinto. Peggio è andata per chi ha provato ad andare in pensione come lavoratore precoce: solo il 28% ce l'ha fatta, mentre il 70,1% ha avuto una risposta negativa e la quota restante è in attesa che termini la fase istruttoria. Secondo i dati forniti dal direttore generale dell'Inps, Gabriella Di Michele, nel corso dell'audizione in commissione Lavoro alla camera, il 15 ottobre sono terminate le operazioni di verifica delle domande di certificazione per accedere alle due misure. Le domante che interessano l'ape sociale sono 39.721 di cui 13.601 sono state accolte e 25.895 respinte, mentre 425 sono in fase d'istruttoria per carenza di documentazione. Per i lavoratori precoci, invece, in totale sono arrivate 26.251 di cui 7.356 sono state accolte e 18.411 respinte, mentre 484 sono in fase d'istruttoria

PENSIONI: INCA CGIL, PURTROPPO CONFERMATE NOSTRE PREVISIONI SU APE SOCIALE

"Purtroppo, le previsioni di Inca Cgil sulle tante, troppe domande respinte di Ape sociale si sono avverate. I dati comunicati dal direttore generale di Inps, Gabriella Di Michele, alla commissione Lavoro della Camera, confermano quanto era stato preannunciato nel dossier del Patronato della Cgil il 12 ottobre scorso". E' quanto si legge in 'Esperienze', il periodico del patronato Inca Cgil. "Il 70% delle domande respinte dicono sostanzialmente che -osserva Morena Piccinini, presidente Inca- ci sono problemi sostanziali di interpretazioni delle norme, che vanno risolti. L'auspicio è che gli ulteriori chiarimenti, non ancora noti, ma comunque forniti ad Inps dal ministero del Lavoro soltanto dopo la denuncia di Inca, vadano nella direzione di un allargamento della platea dei beneficiari. Quanto alle risorse già stanziate per una platea previsionale di circa 60 mila domande, e che inevitabilmente resteranno inutilizzate -aggiunge- pretendiamo che vengono ugualmente spese per consentire a tanti disoccupati, invalidi e precoci di essere riammessi, come è giusto che sia". Per la presidente dell'Inca, quanto sta succedendo sull'applicazione dell'Ape sociale resta "inaccettabile e non cancella le responsabilità sui ritardi con cui Inps e ministero del Lavoro stanno cercando di porvi rimedio, ammesso che le nuove disposizioni ministeriali siano effettivamente estensive e non invece rivolte a togliere da una imbarazzante quanto davvero poco comprensibile posizione in cui si è ficcata Inps".

Pensioni, Ape Sociale. Inca-Cgil: "Purtroppo confermate nostre previsioni" - Il riesame delle domande di pensione anticipate respinte

"Il riesame delle domande respinte, promesso dall'Istituto previdenziale -afferma ancora Piccinini- deve essere fatto applicando correttamente la normativa e non con arbitrarie interpretazioni, che rischiano di vanificare lo spirito della legge istitutiva dell'indennità Ape sociale e, soprattutto, ad azzerare le già magre aspettative di numerosi lavoratori, che versano in precarie condizioni occupazionali, ultrasessantatreenni, ai quali va riconosciuto il sacrosanto diritto di poter anticipare il pensionamento di 3 anni". Per Inca, insomma, "sull'Ape sociale si è già perso molto tempo". "Si doveva partire il 1° maggio, ma il decreto applicativo - ricorda - è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto il 17 giugno, con oltre un mese e mezzo di ritardo, senza però modificare la data di scadenza per la presentazione delle domande, che è rimasta confermata al 15 luglio". "A disposizione degli Istituti abilitati nell'inoltro delle richieste, sono rimasti poco più di venti giorni lavorativi effettivi (escludendo i fine settimana) per svolgere l'attività di tutela individuale; dDa allora, gli uffici territoriali del Patronato - ricordano all'Inca - sono stati presi letteralmente d'assalto e hanno dovuto fronteggiare gli inevitabili stop end go delle procedure informatiche, che pure erano state predisposte da Inps, a suo dire, molto tempo prima".

PENSIONI: INCA CGIL, PURTROPPO CONFERMATE NOSTRE PREVISIONI SU APE SOCIALE - i ritardi sull'Ape Sociale per i pensionati

"Anche considerando come attenuante la pausa estiva, si è arrivati a settembre -spiega ancora il Patronato- quando oramai gli errori interpretativi delle norme cominciavano a produrre un numero significativo 'sospetto' di domande respinte. Ciononostante, soltanto il 9 ottobre, cioè tre giorni prima della pubblicazione del dossier di Inca e sei giorni prima della scadenza del 15 ottobre, l'Inps si è attivata presso il ministero del lavoro per chiedere chiarimenti interpretativi. Risultato: l'applicazione dell'Ape sociale, che pure doveva partire il 1° maggio, ha accumulato quasi 6 mesi di ritardo; ancor di più ne ha già maturati l'Ape volontario, il cui decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto il 17 ottobre scorso. Anche questo provvedimento non può dirsi completamente fruibile perché mancano ancora le convenzioni con le associazioni bancarie e assicurative". Insomma, dalla legge di bilancio 2016, si legge ancora nella nota, "che ha introdotto l'indennità Ape sociale e l'anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape volontario), è trascorso quasi un anno senza che queste misure siano state rese effettivamente operative, bruciando quasi la metà del tempo della sperimentazione di tali strumenti (fino al 2018), prevista nei rispettivi decreti attuativi". "Tutto questo si sta consumando -osserva ancora Piccinini- mentre il Consiglio dei ministri approva una manovra finanziaria respingendo la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di rimodulare l'innalzamento automatico dell'età di pensionamento, che invece consentirebbe di restituire qualche elemento di flessibilità di uscita dal lavoro favorendo, anche per questa strada, l'occupazione stabile dei giovani".

PENSIONI - "NO INPS A 70% DOMANDE APE SOCIALE SBAGLIATO E INGIUSTO": FILCA. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE

"Ingiusta, sbagliata e inaccettabil". Il segretario nazionale della Filca-Cisl Stefano Macale bolla così la decisione dell'Inps di respingere quasi il 70% delle domande di Ape sociale ricevute entro il 15 luglio. "Molti di quei richiedenti - spiega Macale - sono lavoratori edili che hanno passato una vita nei cantieri, un lavoro durissimo e faticoso. Alimentare le loro speranze e aspettative, per poi utilizzare meri cavilli, come i codici Ateco delle aziende di appartenenza, per negare loro di andare in pensione è quanto di più deprecabile e odioso. Il comportamento dell'Inps - continua Macale - è a dir poco vergognoso, e sapere che con i ricorsi una parte di quelle domande respinte sarà accolta non cambia lo stato delle cose. Non è la prima volta che l'Inps, per mere questioni di cassa, interpreta in modo restrittivo gli accordi, a volte andando anche contro la legge". "Bisogna subito fare chiarezze su queste rigidità imposte dall'Inps e dare seguito alla riforma delle PENSIONI introdotta dal governo, che prevede misure importanti come l'Ape sociale, per le quali ci siamo battuti e sulle quali non intendiamo arretrare di un centimetro, anzi. A questo punto - prosegue il segretario nazionale della Filca - chiediamo un intervento netto e risolutivo del ministro Poletti, che anche in questo caso non saprà sottrarsi alle proprie responsabilità e saprà trovare la soluzione a questo pasticcio all'italiana. Anche perché nel frattempo nei cantieri si continua a morire, e oltre il 22% delle vittime è ultra sessantenne", conclude Macale.

Pensioni, Ape Sociale e precoci, mole domande rigettate scandalosa. PENSIONI NOTIZIE

"Il fatto che l'Inps abbia rigettato il 70 per cento delle domande relative alla cosiddetta 'Ape sociale' e all’anticipo della pensione nel caso di lavoro precoce è scandaloso".Lo dichiara il responsabile dell’ufficio questioni previdenziali dell’Ugl, Nazzareno Mollicone, aggiungendo che "i limiti per accedere al trattamento pensionistico anticipato sono già gravosi per l’elevato numero di anni di contributi richiesti e per i rigidi requisiti previsti; a tutto ciò non vorremmo che si aggiungessero comportamenti pretestuosi, magari dovuti ad esigenze di bilancio, perché è strano che venga respinta una così grande mole di domande, generalmente presentate dai Patronati che sono appositamente formati per queste prestazioni"."Sollecitiamo ancora una volta l’Inps - prosegue il sindacalista - a dar immediato seguito alle domande pervenute, e a fare chiarezza sul proprio operato". "Ancora una volta - conclude - si dimostra il disinteresse del Governo nei confronti delle problematiche sociali, delle richieste che avanzano i sindacati e delle legittime aspettative dei lavoratori".

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