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Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo. PENSIONI NOTIZIE CHOC
Pensioni, Boeri: "Senza rialzi età, assegni Inps sarebbero più bassi". PENSIONI A 67 ANNI CAOS
Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo. PENSIONI NOTIZIE CHOC
Pensioni a 67 anni? Polemiche senza fine. "E' pericolosissimo toccare" il meccanismo che adegua l'età di pensionamento all'aspettativa di vita, "perchè può avere sia effetti in avanti che all'indietro". Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, torna sulla pensione a 67 anni. Dopo l'intervento della Ragioneria generale, Boeri sottolinea la sua posizione sull'argomento, ricordando che guardando avanti ci sarebbe un "aggravio di spesa" che "noi stimiamo in 141 miliardi di euro". Boeri spiega che "le generazioni che hanno già vissuto questo adeguamento, per esempio con l'aumento dell'età pensionabile di quattro mesi nel 2016, o prima ancora, di tre mesi nel 2013, direbbero: ma perchè noi abbiamo dovuto pagare?". Il presidente Inps Boeri è convinto che ci sarebbero con un intervento di congelamento dell'automatismo sull'età, conseguenze sul passato e sul futuro. "Le pensioni sarebbero più basse" dice Boeri. Senza un aumento progressivo dell'età pensionabile, che quindi "non è neanche nell'interesse dei lavoratori più deboli": "Se possono andare in pensione prima, sappiamo che saranno i datori di lavoro stessi a spingerli a ritirarsi prima". La posizione del presidente dell'Inps, Tito Boeri, spiegata al Gr1 Rai, è chiara. "A quel punto uscirebbero con delle pensioni più basse" visto il funzionamento del sistema contributivo. Secondo Boeri, se una persona "percepisce la pensione più a lungo, perchè si vive più a lungo, è giusto anche che contribuisca più a lungo al sistema, altrimenti il sistema non riesce a reggere". Quanto ai singoli lavoratori, Boeri sottolinea come un'uscita anticipata si rifletta sugli importi delle pensioni, perchè, evidenzia, "col sistema contributivo più si lavora, più i trattamenti aumentano".
Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo. PENSIONI NOTIZIE CHOC - PENSIONI Uil, intervento Ragioneria da 'cartellino rosso'
Sulle pensioni, la Ragioneria generale "ha compiuto un intervento da cartellino rosso: non è sua competenza intervenire in materia su cui, invece, sono il Governo e il Parlamento a dover decidere". Lo spiega il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, in una nota. La Ragioneria finge di ignorare che l'Italia ha la maglia nera tra i paesi Ue per l'età di accesso alla pensione: ecco perché aumentarla ancora sarebbe una vera crudeltà per i lavoratori", sottolinea il sindacalista. La Uil, spiega, "propone di sterilizzare l'incremento automatico dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita previsto nel 2019 e, contemporaneamente, di studiare la reale situazione nei diversi settori lavorativi".
Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo. PENSIONI NOTIZIE CHOC - PENSIONI Cisl, no a rialzo età a 67 anni, serve rinvio
"Nei mesi scorsi ed anche nelle ultime settimane, durante il negoziato in corso tra Cgil Cisl Uil ed il Governo sulle pensioni, è più volte emersa la richiesta sindacale di non procedere nel 2019 con l' automatismo che lega l' aspettativa di vita e l' età pensionabile che provocherebbe l' ennesimo slittamento in avanti dei requisiti necessari al pensionamento, già oggi i più avanzati a livello europeo in quanto previsti a 66 anni e 7 mesi", dice il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, in una nota. Si tratta, spiega, "di un rinvio necessario e sopportabile che trova un consenso trasversale anche nelle forze parlamentari". Ecco che, aggiunge, "l'intervento della Ragioneria Generale" su questo "argomento cosi delicato, somiglia molto, con tutto il rispetto, ad un consiglio che le volpi possono dare alle galline per vivere più a lungo. L'esito è scontato".
Pensioni, Ragioneria dello Stato: se salta limite di 67 anni sistema a rischio PENSIONI NOTIZIE CHOC
Pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Ragioneria di Stato, sentenza sulle PENSIONI: “Con il cambio delle regole sull'età a rischio le pensioni”
Pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Ragioneria di Stato, sentenza sulle PENSIONI - CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA
Ragioneria dello Stato: pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Lʼautomatismo è previsto da una clausola di salvaguardia introdotta su richiesta della Commissione e della Bce
Pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Ragioneria di Stato, sentenza sulle PENSIONI - Nodo blocco dell'adeguamento automatico alla speranza di vita
Pensioni a 67 anni? Inevitabile. Il requisito per il pensionamento di vecchiaia, anche in presenza di un blocco dell'adeguamento automatico alla speranza di vita, "verrebbe comunque adeguato a 67 anni nel 2021, in applicazione della specifica clausola di salvaguardia introdotta nell'ordinamento su specifica richiesta della Commissione e della Bce, e successivamente mantenuto costante a tale livello". La sentenza finale viene data dalla Ragioneria generale dello Stato (Rgs) nel rapporto integrale 'Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario', aggiornato al 2017. Sarà dunque pensione di vecchiaia a 67 anni.
Pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Ragioneria di Stato, sentenza sulle PENSIONI - Rgs, in ballo sostenibilita' e livello assegni
La Ragioneria di Stato tratta anche altri temi legati alle pensioni. "Il processo di elevamento dei requisiti minimi e il relativo meccanismo di adeguamento automatico" sulle Pensioni sono "dei fondamentali parametri di valutazione dei sistemi pensionistici specie per i paesi con alto debito pubblico come l'Italia". La Ragioneria generale dello Stato nel Report sulle Pensioni è netta. "Cio' non solo perche'" la previsione di requisiti minimi, come quelli sull'eta', e' "condizione irrinunciabile" per "la sostenibilita', ma anche perche' costituisce la misura piu' efficace per sostenere il livello delle prestazioni".
Pensioni a 67 anni dal 2021 anche senza automatismo. Ragioneria di Stato, sentenza sulle PENSIONI - Rgs, legame speranza vita o rialzo spesa consistente
"Una maggiore spesa per Pensioni in rapporto al Pil di dimensioni consistenti": questo l'effetto di "una modifica normativa volta alla soppressione permanente del meccanismo di adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di accesso al pensionamento". La Ragioneria generale dello Stato (Rgs) nel rapporto integrale 'Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico', spiega: "Dal confronto con la normativa vigente, emerge fin 2021, con un profilo crescente che arriverebbe a circa 0,8 punti di Pil nel 2033". Ecco che l'effetto "cumulato risulta di 21 punti di Pil al 2060 e di 23,4 punti al 2070. Tale risultato - si spiega - e' determinato soprattutto dal peggioramento del rapporto fra Pensioni ed occupati, solo parzialmente compensato nel lungo periodo dalla riduzione dell'importo medio di pensione conseguente alla minore capitalizzazione dei contributi".