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Pensioni, caos Ape Sociale e precoci: richieste respinte. PENSIONI NEWS

Pensioni, Uil: semplificare procedure per Ape sociale. Pensioni, caos Ape Sociale e precoci



"E' impossibile che il 65% delle domande dell'ape sociale e il 70% delle domande di pensione per i lavoratori precoci, che l'Inps ha respinto, siano prive dei requisiti sostanziali". Lo afferma il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, puntando il dito contro le "insopportabili rigidita', restrizioni e complicazioni procedurali" che "stanno mettendo a repentaglio un diritto faticosamente conquistato con l'ultima legge di bilancio". Per Proietti "bisogna rendere esigibile a tutti i lavoratori previsti dalla normativa il diritto di accedere all'Ape sociale e alla pensione anticipata per i precoci. Il ministero del Lavoro e l'Inps - conclude - semplifichino tutto quello che c'e' da semplificare per dare risposte certe ai lavoratori".



Pensioni: Inps, respinte 65% domande ape sociale e 70% precoci.Pensioni, caos Ape Sociale e precoci



Il 65% delle domande per andare in pensione con l'ape sociale e' stato respinto, quota che sale al 70% per le richieste presentate dai lavoratori precoci. Sono i dati forniti dal direttore generale dell'Inps, Gabriella Di Michele, nel corso di un'audizione in commissione Lavoro alla Camera. Il 15 ottobre sono terminate le operazioni di verifica delle domande per accedere alle due misure. Le domande per l'ape sociale sono 39.721 di cui 13.601 sono state accolte e 25.895 respinte, mentre 425 sono in fase d'istruttoria per carenza di documentazione. Per i lavoratori precoci, invece, in totale sono arrivate 26.251 domande di cui 7.356 sono state accolte e 18.411 respinte, mentre 484 sono in fase d'istruttoria.

 

PENSIONI: CGIL, GRAVE SITUAZIONE DOMANDE APE E PRECOCI. Pensioni, caos Ape Sociale e precoci

 

"I dati riferiti all'esito delle domande per l'accesso all'Ape sociale e all'anticipo pensionistico per i precoci sono di una gravità estrema. L'Inps e il Governo devono immediatamente porre rimedio ad una situazione incredibile nella quale lo spirito e la lettera delle norme vengono ignorati, impedendo così a decine di migliaia di persone di accedere alle prestazioni cui hanno diritto". Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli commenta quanto emerso dall'audizione alla Camera del direttore generale dell'Inps Gabriella Di Michele.

 

PENSIONI: CGIL, GRAVE SITUAZIONE DOMANDE APE E PRECOCI. Pensioni, caos Ape Sociale e precoci

 

"Nei giorni scorsi - ricorda Ghiselli - abbiamo chiesto unitariamente un incontro urgente al presidente dell'Istituto e al Ministero del Lavoro per un chiarimento e per accelerare il superamento di tale situazione. Ci auguriamo di avere un immediato riscontro". "Inoltre - aggiunge - sarà necessario, per il prossimo anno, apportare delle modifiche sostanziali a questi strumenti per permettere a molti più lavoratori di poterne usufruire, in una condizione di maggior certezza procedurale e normativa".



Pensioni: Furlan, mancano provvedimenti su aspettativa vita. Pensioni, caos Ape Sociale e precoci



"La legge Fornero va cambiata. All'appello mancano i provvedimenti sull'aspettativa di vita". Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del congresso nazionale Cisl funzione pubblica, a propositivo di pensioni. "L'accordo che abbiamo fatto un anno fa - ha proseguito la Furlan - con il governo, mirava proprio a questo. La prima parte dell'accordo ha avuto risultati positivi, ma mancano all'appello i provvedimenti sull'aspettativa di vita".

 

Pensioni, Mazziotti, Camusso legga Ocse. Pensioni, caos Ape Sociale e precoci

 

"Dopo aver letto il rapporto pubblicato dall'Ocse oggi (ieri, ndr), mi chiedo in che mondo vivano Susanna Camusso e tutta la batteria, anche parlamentare, che in questi mesi ha alimentato l'inutile dibattito sullo stop all'adeguamento dell'eta' pensionabile", afferma Andrea Mazziotti. "Oggi l'Ocse ci dice principalmente tre cose: che l'Italia nel 2050 sara' il terzo paese piu' vecchio al mondo, che dalla meta' degli anni Ottanta il reddito degli anziani tra i 60 e i 64 anni e' cresciuto del 25% in piu' che tra i 30-34enni e che una maggiore disparita' tra i giovani di oggi comportera' probabilmente una maggiore diseguaglianza fra i futuri pensionati. Sono condizioni che dovrebbero farci preoccupare piu' delle pensioni di domani e non di quelle di oggi, concentrando la massima attenzione su una piu' alta e una migliore occupazione dei giovani di oggi", rileva ancora il deputato di Civici e Innovatori, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio e primo firmatario della proposta di legge bipartisan, sottoscritta da circa 50 parlamentari, per introdurre nell'art. 38 della Costituzione il principio di equita' generazionale delle pensioni. "Bene ha fatto il governo a finanziare con la legge di bilancio la decontribuzione per assumere i giovani e non l'anticipo delle pensioni. Una scelta che riporta il dibattito sul futuro e non su come cambiare ogni volta un sistema per dare sistematicamente vantaggi pre-elettorali a qualcuno, a danno delle generazioni di oggi e di domani", conclude Mazziotti. (AGI) Bal

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