Raiola: "Donnarumma minacciato di morte. Adriano Galliani voleva mediare"
Milan-Donnarumma, parla Mino Raiola. "Non era una questione di soldi"
DONNARUMMA-MILAN, FASSONE SUL RINNOVO, LE OFFERTE ("20 MILIONI? NON CI SERVE ELEMOSINA") E... PARLA L'AD DEL MILAN
"Non abbiamo bisogno dell'elemosina di qualcuno che ci porta 20 milioni, Donnarumma vale molto di piu' - dice Fassone a Milan Tv -. Gigio rimane qui e andra' via l'anno prossimo a zero, se qualcuno lo vuole ci deve fare un'offerta che corrisponde al suo valore".
RAIOLA SU DONNARUMMA E IL MANCATO RINNOVO
"Cosa c'è dietro la decisione di Donnarumma di non rinnovare col Milan? Una situazione troppo ostile e violenta che si era creata e da cui non si poteva più uscire. Lui è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata: minacce di non giocare, di morte, striscioni mai tolti dalla società e un atteggiamento passivo nei suoi confronti. Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare una soluzione la soluzione si trova. Visto che loro erano in giro con il budget di un top player e il top player ce l'hanno in casa, io sicuramente avrei trovato un modo per soddisfare le parti, ma non siamo mai entrati in quei discorsi", spiega Mino Raiola a Premium Sport.
Raiola: "Donnarumma minacciato di morte. Via dal Milan? Non per soldi". L'intervista alla Domenica Sportiva VIDEO
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RAIOLA SULLA GESTIONE DEL MILAN DI DONNARUMMA E SUL PROGETTO ROSSONERO
"Sbagliata la gestione di un top player come Donnarumma? Secondo me sì. Sono stati troppo esuberanti, i toni sono stati sbagliati e i rapporti non sono stati giusti. Se volevo conoscere il progetto del Milan in modo più graduale? Sì, ma comunque avevo già garantito alla società che non saremmo partiti a parametro zero, l'ho sempre detto e pensavo fosse sufficiente almeno per mettere tranquilla la parte patrimoniale della cosa, ma non è stato capito. Non era una questione di rubarsi il giocatore, ma forse ho sbagliato io, non sono stato molto convincente, non lo so. E' stato gestito tutto male secondo me."
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RAIOLA SULLE OFFERTE DA ALTRI CLUB A DONNARUMMA
"Se dietro questa decisione c’è l’offerta di un grande club? Quelle c'erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Gigio."
RAIOLA E IL RAPPORTO CON MIRABELLI
"Il rapporto con Mirabelli? Ma io parlo del Milan, poi Mirabelli è stato un esponente che ha condotto questo e quindi si prenderà le sue responsabilità. Se Mirabelli dovesse fare retromarcia e usare altri toni? Oggi non voglio riaprire questi discorsi perché sarebbe riaprire un'altra volta il circo e non lo voglio fare. Io contro il Milan non ho niente, i rapporti con Fassone sono ottimi e se ci dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai loro hanno fatto la loro scelta. Si doveva decidere il 13 giugno e noi abbiamo deciso."
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DONNARUMMA E IL RISCHIO TRIBUNA
"Se Donnarumma rischia di perdere un anno? Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l'anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l'allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Il Milan sta cercando un altro portiere sul mercato? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema".
RAIOLA, MILAN FRETTOLOSO CON DONNARUMMA
"C'è stato un ambiente ostile tra le parti. Siamo stati costretti a prendere delle decisioni che non eravamo pronti a prendere, è per questo che la risposta è stata negativa. Non era un problema di soldi, non abbiamo mai intavolato una trattativa seria. La clausola rescissoria non era un problema, non è stata nemmeno mai affrontata, quando si parla di clausole allora vuol dire che la trattativa è chiusa al 90% ma noi non abbiamo fatto nulla. Nelle ultime settimane abbiamo sentito un ambiente ostile, non c'è stata concessa possibilità di vivere con serenità la cosa, ma è stato tutto fatto così pubblicamente e senza darci la possibilità di decidere", dice poi a Raisport.
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RAIOLA: "DONNARUMMA? NON E' UNA QUESTIONE DI SOLDI"
"L'unico problema che non c'era era di soldi, perchè non ne abbiamo parlato. Non ci è stato concessa tempo e serenità da parte del Milan".
RAIOLA: "GALLIANI HA PROVATO A MEDIARE SU DONNARUMMA"
"Galliani è un amico. Ma solo fuori, non sul campo. A un certo punto ha provato anche a mediare, per tentare di ricucire. Gli ho risposto alla mia maniera, abbiamo discusso. Era amareggiato, lui sì che è un tifoso. Purtroppo del vecchio Milan si è preso lo stemma ma non lo stile. Bastavano anche cose piccole con Gigio, attenzioni, amore. Tipo quando i tifosi hanno messo lo striscione sotto la sede. Perché nessuno è andato a levarlo? Non l’hanno difeso dalle critiche", dice Raiola alla Gazzetta.
RAIOLA SULLA CLAUSOLA RESCISSORIA DI DONNARUMMA
"Donnarumma non ha prezzo, e comunque non lo faccio io: tocca al Milan. Io so che è l’unico portiere in grado di vincere più Palloni d’oro. In prospettiva è più forte di Buffon. Sia chiaro, fra 30 anni nascerà uno più forte di lui. È nell’evoluzione del ruolo. Non abbiamo mai trattato davvero sulla clausola di rescissione: alla provocazione da 200 milioni del Milan, ho risposto con 10 e 5 in caso di mancata Champions. Ma era un pour parler".