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Mourinho: "Ecco perché lasciai l'Inter dopo il Triplete"
MOURINHO e l'addio all'Inter dopo il Triplete: "Milano era casa, ma..."
Mourinho: "Lasciai l'Inter dopo il Triplete perchè..."
L'Inter celebre il dieci anni del Triplete e José Mourinho, l'allenatore di quel trionfo culminato con la vittoria della Champions League in finale sul Bayern Monaco racconta il suo ricordo. E l'addio ai nerazzurri, passando al Real Madrid. Una partenza dettata dalla voglia di vincere, non per il 'rumore dei nemici': "Cento per cento ambizione. Il rumore dei nemici, che poi piangevano, era bellissimo: era piu' forte il tremore del rumore, e se ci pensa bene e' la stessa cosa: quando c'e' rumore e' perche' c'e' paura".
"Il meglio in carriera l'ho dato dove ero a casa, dove sentivo le emozioni del mio gruppo, dove sono stato al duecento per cento con il mio cuore: piu' una persona che un allenatore. Mi e' capitato di pensare prima a me che agli altri: all'Inter, mai. Questo succede in una famiglia: quando diventi padre, capisci che c'e' qualcuno piu' importate di te, e passi al secondo posto". Il 'Triplete' dell'Inter fu un successo di famiglia per Jose' Mourinho, che in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' ritrova sensazioni e aneddoti di quell splendida cavalcata di dieci anni fa, culminata con i nerazzurri sul tetto d'Europa.
MOURINHO: NON TORNAI A MILANO DOPO IL TRIPLETE PERCHE' NON SAREI ANDAT PIU' VIA
"Perche' non tornai a Milano con la squadra? Perche' se fossi tornato, con la squadra intorno e i tifosi che avrebbero cantato 'Jose' resta con noi', forse non sarei piu' andato via - svela il 57enne portoghese, attuale allenatore del Tottenham con un passato sulle panchine di Porto, Chelsea, Real Madrid e Manchester United - Io non avevo gia' firmato con il Real prima della finale: chi ha detto che qualcuno del Real venne nel nostro hotel prima della finale disse una cazzata. Prima della finale successe solo che scoprii lo scatolone con le maglie celebrative e scappai per non vederle".
"Io volevo andare al Real: mi voleva gia' l'anno prima, andai a casa di Moratti a dirglielo e lui mi fermo'. Al Real avevo gia' detto no quando ero al Chelsea, al Real non puoi dire no tre volte. Oggi forse potrei stare 4-5-6 anni nello stesso club, ma allora volevo essere il primo, e sono ancora l'unico, fra gli allenatori, ad aver vinto il titolo nazionale in Inghilterra, Italia e Spagna". Lo Special One aveva deciso di andare via da Milano "dopo la seconda semifinale con il Barcellona, perche' sapevo che avrei vinto la Champions. Moratti l'avevo preparato: senza bisogno di parole, la temperatura del nostro abbraccio in campo gli fece capire cosa volevo. Mi disse: 'Dopo questo, hai il diritto di andare'. Era il diritto di fare quello che volevo, non di essere felice: e infatti sono stato piu' felice a Milano che a Madrid".