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Olimpiadi, Zaia: "Il bob o strade separate". Milano-Cortina, la resa dei conti

di redazione sport

Gli inquirenti vogliono vederci chiaro sulle risorse pubbliche spese per il progetto del bob e poi abbandonato. La Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta

Olimpiadi 2026, l'ultimatum di Zaia. A Milano si decide il futuro: rottura o nuova intesa

Le Olimpiadi del 2026 Milano-Cortina si avvicinano ma rischiano di non chiamarsi più così. I problemi organizzativi continuano a moltiplicarsi e ora c'è chi sbotta. Il presidente del Veneto Zaia ha deciso di uscire allo scoperto. "Cortina - tuona Zaia e lo riporta Il Resto del Carlino - è la realtà che ha promosso le Olimpiadi, ha permesso a tutti di avere le Olimpiadi, non può essere trattata così. Se c'è la volontà di redistribuire le gare, una soluzione c'è già, sennò senza bob o altro dobbiamo prendere atto che si va per strade separate. Il dossier Olimpiadi nasce da me - ricorda Zaia - Misi Cortina sede Olimpica e poi Trento e Bolzano. Poi si sono aggiunti altri, ma non è che possiamo fare tutte le Olimpiadi in Lombardia. Se si vuole un piano B c'è il tempo".

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Il caso dell’abbandono pista di bob di Cortina per le Olimpiadi 2026 diventa un’inchiesta giudiziaria per capire - prosegue Il Resto del Carlino - se ci sia stato spreco di risorse pubbliche. E a voler fare chiarezza su quanto accaduto è la Procura della Corte dei Conti del Veneto che ha aperto un fascicolo in relazione al progetto che non sarà realizzato della nuova pista di bob a Cortina d’Ampezzo per i prossimi Giochi invernali. Al momento l'iniziativa è contro ignoti ma i magistrati contabili vogliono fare chiarezza sul perché si sia impiegato tanto tempo, prima di capire che il progetto non sarebbe stato realizzato, e su quanti soldi pubblici siano stati già spesi, a questo punto inutilmente. Oggi l'atteso vertice tra gli organizzatori a Milano, o si trova una soluzione comune o la rottura sarà definitiva e la figuraccia mondiale.