"Pantani non andava fermato a Campiglio nel Giro d'Italia 1999"
Marco Pantani non doveva essere fermato prima della tappa di Madonna di Campiglio, al Giro d'Italia del 1999, quando sarebbe partito in maglia rosa alla penultima tappa e aveva il trionfo in mano (dopo aver dominato la corsa nelle tre settimane dando ripetutamente spettacolo. Lo ha detto l'avvocato Antonio De Rensis, legale della famiglia del Pirata, in una intervista andata in onda durante la trasmissione Rai della Tgr Emilia-Romagna 'Buon Giorno Regione'. "Credo che siano emersi dei fatti che in ogni caso disegnano gli avvenimenti di quel giorno a Campiglio in maniera diversa. Ricordo che Marco nel pomeriggio tornando a casa si fermò all'Ospedale Civile di Imola. L'ematocrito era tornato a 48.2 ma soprattutto le piastrine che a Campiglio (dove il pirata venne sottoposto ad un controllo Uci, ndr) erano 100.000, all'Ospedale di Imola erano 170.000. I due esami sono totalmente incompatibili, dobbiamo solo capire se è più attendibile quello fatto in una stanzetta di un hotel a Campiglio o in un Ospedale Civile della Repubblica italiana".
La Procura di Forlì sta ancora indagando su quello che accadde in quelle concitate ore, indagine della quale pure la Direzione distrettuale antimafia di Bologna si occupa per la presunta interferenza della Camorra e di un giro illegale di scommesse nell'esclusione di Marco Pantani nel Giro d'Italia. "Credo anche con grandissimo impegno lo dico da spettatore esterno. La sensazione che noi abbiamo sempre avuto quando abbiamo colloquiato con il Procuratore Capo e il Sostituto, è stata sempre quella di essere ascoltati, non siamo mai stati un elemento di fastidio per loro e questo ci ha dato una grande soddisfazione".
De Rensis sottolinea: "Noi ci aspettiamo che il Procuratore Capo e il Sostituto con il loro lavoro intenso e molto serio, ridisegnino i fatti. Noi speriamo anche che si giunga a delle responsabilità ma in ogni caso ritengo che la storia di quella mattina verrà ridisegnata perché Marco Pantani, noi sosteniamo e ne siamo fermamente convinti, non doveva essere fermato".
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