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Paraguay, Ronaldinho ancora in carcere: negati gli arresti domiciliari
Paraguay, Ronaldinho in carcere: negati gli arresti domiciliari a lui e al fratello, indagata anche l'imprenditrice che li ha invitati nel Paese
Paraguay, Ronaldinho ancora in carcere: negati gli arresti domiciliari
È stata respinta la richiesta di proseguire la detenzione agli arresti domiciliari da parte di Ronadinho, ancora in carcere in Paraguay insieme al fratello Roberto Assis. L'ex giocatore di Barcellona e Milan aveva inizalmente proposto 800mila euro, ora un milione e mezzo, ma il giudice Gustavo Amarilla ha respinto la proposta considerandola non congrua al valore del crack finanziario del giocatore. Si sarebbe trasferito in un appartamento della capitale, sorvegliato a vista per scongiurare il rischio di una fuga. Intanto i pm si stanno concentrando sull'ipotesi riciclaggio che coinvolgerebbe anche Dalia Lopez, l'imprenditrice che ha invitato Dinho e fratello in Paraguay e li ha incontrati all'aeroporto di Asuncion, una volta atterrati, prima della loro detenzione. Nel giro di poche ore verranno esaminati i file e i messaggi sui telefoni dell'ex giocatore.
Paraguay, Ronaldinho in carcere: l'ipotesi riciclaggio lo ha fatto finire in carcere
Fermato in un primo momento perché in possesso di passaporti falsi, l'accusa era inizialmente caduta e il fuoriclasse verdeoro era stato scagionato e considerato vittima di una truffa. Poi un nuovo fermo per riciclaggio che lo sta tenendo in carcere. Il Pallone d'oro 2005 ha ricevuto intanto la visita di alcuni ex calciatori come Carlos Gamarra, Rogelio Delgado e Nelson Cuevas. "È triste - hanno raccontato a Infobae -, speriamo possa uscire presto. Personalmente crediamo sia una vittima, è una brava persona e spero che si faccia presto chiarezza sulla sua vicenda".