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Plusvalenze, Juventus massacrata: 15 punti di penalizzazione!

Paratici inibito per 30 mesi, Agnelli per 24. Tutti assolti gli altri club

Juventus, un'altra stangata storica: -15 punti, precipita al decimo posto!

Processo plusvalenze: la Corte federale infligge una mazzata alla Juventus: 15 punti di penalizzazione in classifica da scontare già in questo campionato. Stangati anche gli ex dirigenti: Fabio Paratici è stato inibito per 30 mesi, Andrea Agnelli per 24, così come Maurizio Arrivabene, Federico Cherubini per 16, Pavel Nedved per 8, così come Enrico Vellano e Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hiuges, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio. Con richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa.

Assolte le altre squadre coinvolte: Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara. Le motivazioni arriveranno entro dieci giorni, poi il club bianconero avrà tempo 30 giorni per fare ricorso al Collegio di garanzia del Coni.

Il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, nel richiedere 9 punti di penalizzazione per la Juventus (meno della sentenza!), aveva detto nella requisitoria che «"a pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle coppe europee". Infatti i bianconeri precipitano dal terzo posto (con 37 punti) al decimo (a 22) a pari con Bologna e Empoli.

Plusvalenze, la Juve si difende: "Il ricorso della procura Figc è inammissibile, perché non ci sono fatti nuovi"

La Juve si difende per l'istanza di revoca dell'assoluzione presentata dalla Procura Figc sulle plusvalenze. Il ricorso è "inammissibile, in ragione dell'assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario", cioè di "fatti nuovi", secondo il principio per cui "nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato". 

Un principio, quello citato nella memoria difensiva della Juve, secondo il quale, nell'ordinamento eurounitario, "nessuno può essere perseguito o condannato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato nell'Unione a seguito di una sentenza penale definitiva conformemente alla legge".

"Tale divieto di "bis in idem" costituisce un principio fondamentale dell'ordinamento giuridico italiano, così come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, che, come noto, ha pienamente recepito le indicazioni interpretative in materia provenienti dalle Corti europee".

"In argomento, gli scriventi difensori non ignorano l'orientamento della giurisprudenza sportiva secondo cui l'istituto della revocazione ex art. 63 del Codice giustizia sportiva, non violerebbe il divieto di bis in idem né risulterebbe incompatibile con il Codice di Giustizia del Coni; ritengono, però, che sia opportuna una rinnovata e approfondita riflessione in materia".

Viene inoltre puntualizzato: "In particolare, con riferimento alla revocazione, l'art. 63, comma 1, lett. d) prevede la possibilità di impugnare "tutte le decisioni definitive adottate dagli organi della giustizia sportiva […] se è stato omesso l'esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento, oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia. L'art. 63, comma 4, lett. a), invece, consente la revisione della sentenza di condanna innanzi alla Corte Federale di Appello nel caso in cui "sopravvengano o si scoprano nuove prove che, sole o unite a quelle già valutate, dimostrino che il sanzionato doveva essere prosciolto"".

La memoria difensiva è stata redatta dagli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa, nell'interesse dei propri rispettivi assistiti, Juventus Fc, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Enrico Vellano, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Maurizio Arrivabene, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Fabio Paratici e Federico Cherubini.

Juventus plusvalenze, procura Figc chiede 9 punti di penalizzazione

Il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, ha chiesto 9 punti di penalizzazione per la Juventus. E' questo quanto emerge dall'udienza, in corso alla Corte d'Appello della Federcalcio, nella quale si sta discutendo sulla riapertura del caso plusvalenze che coinvolge oltre al club bianconero altre 8 società (Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara).

Juventus plusvalenze: chiesta inibizione per Agnelli, Paratici, Nedved, Cherubini, Arrivabene

Chinè ha inoltre chiesto 16 mesi di inibizione per Andrea Agnelli, 20 mesi e 10 giorni per l'ex ds Fabio Paratici, 10 mesi per Cherubini, 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene.

Nei confronti delle altre società coinvolte rimangono invariate le richieste formulate dalla procura federale, quindi solo sanzioni.