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Proprietà Milan, la talpa che aiuta la Procura: il documento sugli arabi...
Inchiesta vendita Milan, una talpa in Procura: chi è
Proprietà Milan, la talpa che aiuta la Procura: il documento sugli arabi...
L'indagine su chi sia realmente il proprietario del Milan prosegue, il sospetto degli inquirenti è che il club rossonero non sia davvero del fondo RedBird di Gerry Cardinale (acquirente il 31 agosto 2022 per 1,2 miliardi, metà dei quali prestatigli dal venditore Elliott tramite emissione di prodotti finanziari, il "vendor loan"), ma sia ancora sotto l’influenza appunto del fondo Elliott di Gordon e Paul Singer, non dichiarata all’autorità di vigilanza Federcalcio. Ad alimentare questi dubbi, a sorpresa, e quindi ad aiutare la Procura in questa inchiesta, sarebbe stato proprio l'uomo dei conti dentro il Milan, il direttore amministrativo Aldo Savi che, secondo quanto riporta il Corsera, "era entrato nel club rossonero nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye e, assunto nel Milan nel 2019", club in cui "vi è rimasto anche dopo la frattura tra Blue Skye e il resto del mondo Milan".
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Savi - secondo quanto risulta a Il Corriere - ha riportato agli inquirenti la propria impressione sulla gestione quotidiana del Milan e ipotizza che pesi ancora la "forte influenza" di Elliott attraverso non solo ex uomini Elliott come Scaroni, Furlani e Cocirio, ma anche come il capo dell’area sport Hendrik Almstadt. Savi, una volta interpellato dalla GdF, ha definito la situazione "strana" perché in base ad una bozza di documento interno, che a suo avviso prospettava ai potenziali acquirenti non l’eventuale cessione di azioni del Milan detenute da RedBird, ma la cessione di un pezzo del debito di RedBird verso Elliott, senza che in apparenza Elliott fosse interpellato. Un giallo che gli inquirenti stanno cercando di risolvere e dai contorni ancora oscuri.