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Ronaldinho, le parole sull'esperienza in carcere: "Anche lì calci e autografi"

Ronaldinho, le parole sull'esperienza in carcere: "Anche lì calci e autografi, non sapevo che i passaporti fossero falsi."

Ronaldinho, le parole sull'esperienza in carcere: "Anche lì calci e autografi"

Ronaldinho parla più di un mese dopo dall'arresto in Paraguay e il carcere al quotidiano del Paese Abc Color. Allora brasiliano era entrato con un passaporto falso e per fare chiarezza sulla questione ha ricevuto i cronisti all'hotel Palmaroga di Asuncion, dove si trova agli arresti domiciliari dal 7 aprile assieme al fratello Roberto de Assis. Maglietta nera, pantaloncini e cappello nero, felice e rilassato. "Ho fede, prego sempre le cose vadano bene e spero che questo finisca presto". Quando tornerà libero "darò un grande bacio a mamma Miguelina". L'ex calciatore di Milan e Barcellona ha ripetuto di non avere avuto idea che i passaporti fossero falsi. "Siamo rimasti completamente sbalorditi quando abbiamo scoperto che i documenti non erano legali. Da quel momento in poi la nostra intenzione è stata quella di cooperare con i tribunali per chiarire".

"Giocare a calcio e firmare autografi parte della mia vita"

"Scoprire che stavo andando in prigione mi ha colpito duramente. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione come questa. Per tutta la vita ho cercato di raggiungere il mio livello più alto professionalmente e portare felicità alle persone con il mio calcio". Ronaldinho ha detto che gli altri detenuti con cui ha trascorso un breve periodo in prigione, dove è stato fotografato mentre giocava a football e footvolley, lo hanno trattato bene e gli hanno chiesto autografi. "Giocare a calcio, firmare autografi e fare foto è parte della mia vita. Non avrei motivo di smettere di farlo, soprattutto con le persone che stavano vivendo un momento difficile come me".