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Schillaci, l'ex moglie sale sul tetto e minaccia di dar fuoco alla casa


L'ex moglie di Totò Schillaci, Rita Bonaccorso, ha tentato il suicidio nella sua villa a Palermo? Un giallo tra secche smentite e notizie della Questura. Nella serata di lunedì si era diffusa la voce attraverso il sito Palermo Today (e con l'Ansa). Quindi è arriva la smentita da parte della famiglia Schillaci.
Successivamente la Questura palermitana ha spiegato: "Ieri pomeriggio la signora ha tentato il suicidio. Il tentativo è stato sventato e la signora è stata portata all'ospedale per le cure. Lì abbiamo rintracciato i familiari".
La storia ha avuto un seguito e ancora la Questura di Palermo ha spiegato: "Oggi si è ripetuto il gesto, con quattro persone, non suoi familiari, forse parte di un'associazione, che sono saliti sul tetto della villa con la signora. Uno dei quattro che la accompagnavano si sarebbe buttato benzina addosso. L'intervento della Polizia ha messo in sicurezza la zona e i cinque sono stati portati negli uffici della polizia per le verifiche del caso".
L'ex signora Schillaci è salita sul tetto della sua villa di via Evangelista di Blasi a Palermo, minacciando di dar fuoco all'abitazione, perché la villa è al centro di una vicenda giudiziaria. L'abitazione è all'asta dal tribunale: la donna si dice vittima di una truffa e quindi di un'ingiustizia che le farebbe perdere la villa.
Intanto il settimanale Oggi pubblica un'intervista a Rita Bonaccorso. L'ultima rilasciata prima dei due tentati suicidi di ieri e di stamattina. «Vogliono portarmi via la casa per pagare i debiti di una gioielliera di cui sono stata considerata socia», si dispera Rita su Oggi, «ma non è vero, è una storia davvero assurda». Spiega Rita Bonaccorso: «Più di vent'anni fa, a Torino diventai amica di una donna che faceva la gioielliera da tantissimi anni. Siccome stava aprendo un nuovo negozio in centro, mi chiese di darle una mano, di farle pubblicità. Per me era solo un favore a un’amica, invece...». Invece la gioielliera si fa vedere mentre sceglie con lei gli oggetti per il negozio, se la porta sempre dietro... Ma fa anche di più: «Andammo a una fiera orafa. Mi presentò a una ditta fornitrice come sua socia. Io tacqui per educazione, mi sembrava una cosa brutta smentirla davanti ai suoi clienti».
Risultato: la ex moglie di Schillaci subisce un processo come socia occulta della gioielliera. Solo in Appello viene scagionata. Ma il caso non si chiude. Assolta per il fallimento, viene citata in giudizio dalla ditta che aveva fornito i gioielli durante la famigerata fiera, sostenendo che la merce era stata data solo perché Rita era stata presentata come socia. E il tribunale di Palermo dà ragione alla ditta in primo e secondo grado: la casa dell’ex signora Schillaci viene così sottoposta a pignoramento. Ora si attende il giudizio di Cassazione: «Hanno valutato la casa 2,3 milioni di euro. Siccome non l’ha presa nessuno, la vogliono vendere a 650 mila euro. Mi tolgono tutto anche se io non ho fatto niente!».
Dice a Oggi l'ex calciatore: «Spero davvero che ci sia un giudice in Cassazione che capisca questa situazione assurda. Rita tiene molto a quella casa, così come ci tengono i miei figli. Sono vent’anni che va avanti tutta questa storia. Ho pagato qualcosa come 100 mila euro solo di avvocati. E per una cosa dove la mia ex moglie non aveva alcuna colpa».