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Sinner, ora regalaci la Davis (ed il prossimo anno Wimbledon)
La sensazione di superiorità assoluta su tutti gli avversari che Jannick ha mostrato a Torino non pone limiti ai sogni
Sinner oggi è oltre l'essere il numero 1 del tennis mondiale
C'è una sensazione si tutte che Jannick Sinner ha lasciato a chi ha avuto la fortuna di assistere ieri al suo trionfo alle Atp Finals di Torino: controllo e superiorità. Su tutto e su tutti. Non c'è mai stato, nemmeno per un momento, il pensiero che l'azzurro potesse perdere contro Taylor Fritz, e non perdere la partita, nemmeno perdere un set, solo perdere il servizio.
La finale, già scritta
Jannick ha concesso solo una palla break al suo avversario, cancellata con un servizio vincente in un primo set in cui ha servito come non mai nella sua vita (81% di prime e 12 ace nei primi 5 turni di servizio). Con queste percentuali diventa in una parola ingiocabile. Anche perché, per il resto, sapeva perfettamente cosa far. Nei momenti di difficoltà, nei punti importanti bastava una delle sue risposte per portare il gioco sulla diagonale del rovescio dove la sua superiorità è stata imbarazzante fino a trovare o l'errore dell'avversario o il vincente sul lato opposto.
Una solidità ed una tranquillità che entra nella testa del suo avversario, che questo si chiamo Fritz, o Ruud in semifinale, o De Minaur o Medvedev, poco cambia. Li porta alla disperazione o all'impotenza. Sinner oggi non ha rivali ma, soprattutto, non ha punti deboli. Semplicemente ingiocabile.
Il futuro
Tutto questo ci deve portare a sognare. Quello che ieri giustamente il Presidente della Federazione Tennis, Angelo Binaghi, ci ha ricordato è una cosa da pelle d'oca per chi ama la racchetta: L'Italia oggi ha il numero 1 al mondo ed è Campione del Mondo per nazioni, essendo detentore della Coppa Davis. Ecco, la Davis.
Settimana prossima si torna proprio a Malaga per la finale. Con questo Sinner gli azzurri partono sul 2-0 contro qualsiasi altro rivale, compresi i padroni di casa. Agli altri basterà fare un punto tra i due singolari ed il doppio rimanente.
Ma, soprattutto, questo Sinner deve già guardare al futuro, con un obiettivo nella testa: Wimbledon. Il torneo che sta due spanne sopra tutti gli altri, compresi gli altri tre dello slam, per tradizione e storia. È se vinci sull'erba londinese che diventi immortale e l'Italia la Coppa dorata del vincitore non l'ha mai guadagnata. Un record negativo che il nostro tennista può finalmente sfatare.
Torino e le Finals
Ma abbiamo un motivo in più per festeggiare. Ieri è arrivata l'ufficialità dell'accordo tra l'Atp e l'Italia: le Finals resteranno fino al 2030 da noi con un'alternanza tra Milano e Torino. Alternanza strana e per certi versi poco comprensibile dato che Torino ha accolto in un impianto di livello internazionale e con una città dal fascino unico totalmente votata al tennis per una settimana, campioni e tifosi. Milano rischia di non riuscire a fare lo stesso... Ma quello che conta è che per altri 6 anni il toreno dei Campioni sarà a casa nostra, con JAnnick e, magari, un altro dei nostri giovani alfieri (Musetti, Bolelli, Berrettini...).