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Thomas Fabbiano: "Sinner simile a Djokovic, può vincere un paio di Slam nei prossimi due anni"
Sinner e Djokovic (foto Ipa)

Thomas Fabbiano: "Sinner simile a Djokovic, può vincere un paio di Slam nei prossimi due anni"

"Il movimento del tennis italiano che ha vinto la Coppa Davis solo pochi mesi fa? E' di 'sostanza', al momento penso che siamo tra i top-3 mondiali. C'è quantità e qualità altissima. Sinner è uno dei migliori 5 del circuito, poi Musetti, Sonego, Arnaldi sono nei primi 50. Senza dimenticare Cobolli e Zeppieri che stanno attorno ai 100 del ranking Atp", spiega ad Affaritaliani.it. Thomas Fabbiano, ex numero 70 delle classifiche Atp (arrivando in carriera al terzo turno sia a Wimbledon per ben due volte, che agli Us Open e al Roland Garros) e oggi all'inizio di una nuova carriera da allenatore.

Cosa manca a Jannik Sinner per diventare numero uno del mondo? "Gli dobbiamo dare ancora del tempo. Non è che gli manchi qualocosa, lui già prende 'a pallate' i migliori al mondo. Deve solo trovare le sue 'piccole fortune' nelle 7 partite che servono per completare l'opera di uno Slam. Ha già tante armi, il potenziale... nei prossimi due anni con 8 Major da giocare, penso che uno o due li possa portare a casa",  ha raccontato il 34enne pugliese in occasione del lancio italiano della nuova collezione di Le Coq Sportif all'Aspria Harbour Club di Milano.

Thomas FabbianoThomas Fabbiano
 

Tu che lo hai conosciuto sui campi quando era una promessa del tennis, ma ancora giovanissimo, che ricordo hai di quel Sinner?
"Già molto maturo e lucido nell'analizzare le cose. Accettava di giocar male alcune partite, ma di trovare la chiave e le soluzioni per essere migliore di quell'avversario quel giorno. Non si faceva tanti problemi in testa se qualcosa andava storto, ma andava più sulla soluzione, sul trovare il modo per mettere sui binari che a lui piacciono la partita o quel tipo di cosa che stava provando a fare. E' sempre stato più grande, più maturo della sua età. Jannik ha le stigmati di un grande campione, quelle che possiedono Federer, Nadal e Djokovic"

Gli hai mai dato qualche consiglio?
"Nessun consiglio. Giocammo contro nel 2019 quando lui era un ragazzino, sull'erba del torneo di Hertogenbosch prima di Wimbledon. Vinse Jannik. Aveva già una mentalità da campione. Non gli diedi consigli, anche se ero più grande, ma lui era già pronto, con le idee chiare sul da farsi"

Se dovessi paragonare Jannik Sinner a un grande giocatore del circuito a chi lo accosteresti?
"Sicuramente a Djokovic. La parte fisica è abbastanza simile. Poi Jannik sa essere freddo in tanti momenti della partita, ragiona da numero 1 come fa ed è da tantissimo tempo Nole. Ha una voglia di stare al passo che hanno soltanto i super campioni"

Sinner Djokovic Jannik-Sinner, finale da record negli ascolti tv (foto Lapresse)
 

Matteo Arnaldi è stato il secondo violino nelle finali di Coppa Davis vinta dall'Italia lo scorso autunno a Malaga...
"E' un gran lavoratore, questo fa tanto. Ha fame e ambizione di vincere partite importanti, andare in alto, migliorarsi. E' molto genuino. Lui ha un grande talento, la voglia di crescere in ogni allenamento. Non è una cosa facile da trovare nei ragazzi d'oggi, spesso alla prime difficoltà ci si butta giù. Il talento non lo si vede solo nella tecnica sopraffina, ma anche riuscire ad adattarsi a tutte le situazioni è una grande dote"

Lorenzo Musetti, parlando di talento ha un braccio sopraffino. Cosa deve fare per superare quello step che lo separa dai top-10 del mondo?
"Stiamo parlando di ragazzi attorno ai 21 anni, c'è chi la maturità completa la raggiunge verso i 25. Ha ancora tanto tempo davanti. Lui è quello che ha più armi, ma deve trovare ancora un equilibrio sul quando fare delle scelte e usare determinati colpi. Adesso sa fare tutto e - come Federer all'inizio - ha bisogno di qualche anno in più per fare le scelte più giuste dentro al campo. Nelle partita di tennis trovare l'opzione giusta spesso non è la cosa più facile da fare per completare il proprio percorso"

Musetti Us Open 2022Lorenzo Musetti (Lapresse)
 

Gli italiani in questo Australian Open hanno scoperto il 22enne Giulio Zeppieri che ha passato le qualificazioni e il primo turno, arrendendosi a Cameron Norrie dopo una battaglia di 5 set. Può puntare in prospettiva ai primi 20 al mondo?
"Le armi ci sono. E' difficile fare una classifica per i giovani, se non per Sinner che già qualche anno fa lo vedevi essere progetto da numero 1 e non da... 'primi qualcosa'. Per tutti i ragazzi italiani che stanno bussando alle porte dei primi 50 non vedo l'impossibilità di farlo. Poi, spingersi più avanti, sta anche nelle piccole fortune del percorso: infortuni, piccoli sbandamenti che possono arrivare da un momento all'altro"

Un consiglio a Berrettini e poi... La video-intervista di Affaritaliani.it a Thomas Fabbiano

 

 

 

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