Home

Twitter, GM e Nintendo tolgono la pubblicità: Musk spaventa gli inserzionisti

La piattaforma, grazie alla "filosofia" di Musk, è stata presa d'assalto da contenuti razzisti e antisemiti. E gli inserzionisti non ne vogliono più sapere...

Twitter, General Motors e Nintendo tolgono la pubblicità: la troppa libertà di espressione spaventa i grandi marchi  

Elon Musk potrebbe aver fissato a 8 dollari (non 20, come da dichiarazioni precedenti, e neanche 15) il prezzo dell’abbonamento premium di Twitter, la compagnia che la scorsa settimana ha rilevato per 44 miliardi. È quanto emerge da uno scambio che il tycoon ha avuto sulla piattaforma di microblogging con lo scrittore Stephen King

Mentre Musk cerca nuove risorse, proprio i big che garantivano pubblicità all’azienda si sono messi in attesa. Il primo in ordine di tempo è stata la compagnia automobilistica General Motors, che ha sospeso la sua attività di advertising sulla piattaforma fino a che non saranno chiare le policy in fatto di moderazione dei contenuti. Il fatto è che molte aziende temono di veder accostato il proprio nome a contenuti fuori controllo o scarsamente moderati: esattamente la filosofia che Musk vorrebbe portare sulla sua piattaforma. 

Oltre a General Motors, questa settimana Interpublic Group of Companies (gruppo di agenzie di comunicazione nato nel 1961 e che hanno in portafoglio clienti pesati come CVS PharmacyNintendo e Unilever), e la global media agency Havas Media, hanno esortato i loro clienti a mettere in pausa i loro annunci pubblicitari su Twitter

"In questo momento non possiamo affermare con sicurezza che Twitter sia un posto sicuro per i marchi" ha dichiarato in una mail, vista dal Wall Street JournalInterpublic Group of Companies. Martedì, un gruppo di oltre 40 associazioni della società civile ha pubblicato una lettera aperta ai 20 marchi che spendono di più su Twitter. La lettera li invitava a sospendere la spesa pubblicitaria se Musk “perseguiva i suoi piani per minare gli standard della comunità, inclusa la moderazione dei contenuti".

Secondo un’analisi dell'Anti-Defamation League (gruppo internazionale impegnato “contro l'antisemitismo e tutte le forme di pregiudizio”) nelle prime 24 ore dopo la notizia che Musk aveva completato l’acquisizione, più di 1.200 tweet e retweet hanno diffuso post e meme antisemiti: un’operazione, secondo il gruppo, partita dalla piattaforma 4chan e passata anche su Telegram