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Twitter, GM e Nintendo tolgono la pubblicità: Musk spaventa gli inserzionisti

La piattaforma, grazie alla "filosofia" di Musk, è stata presa d'assalto da contenuti razzisti e antisemiti. E gli inserzionisti non ne vogliono più sapere...

Sempre il 28 ottobre, in un post su Twitter, la star dell’NBA LeBron James ha scritto che l’aumento dell’uso di “N-words” su Twitter, parole razziste, è stato "spaventoso", dopo l'acquisizione di Musk, riferendosi ai dati della società di ricerca sui social Network Contagion Research Institute, secondo cui l’uso delle N-words è aumentato del 500% su Twitter nelle 12 ore successive alla presa del controllo di Musk. 

L’abbonamento alla versione premium di Twitter, anche nota come Twitter Blue (che costa ancora 4,99 dollari al mese), consente agli utenti di avere un profilo verificato, segnato da una spunta blu: a oggi tale certificazione è gratuita per gli utenti di rilievo. 

Il miliardario ha spinto da subito su questa nuova fonte di entrate con l’obiettivo di smarcarsi (come hanno provato a fare anche altre piattaforme social) dalla pubblicità digitale: a oggi quasi il 90% delle sue entrate totali. “Dobbiamo pagare i conti in qualche modo! Twitter non può fare affidamento esclusivamente sugli inserzionisti”, ha twittato lunedì sera Musk.

Secondo le cifre fornite dalla società, Twitter conta circa 423.700 utenti verificati. Se circa il 10% degli utenti Twitter attualmente verificati pagasse 8 dollari al mese, la società genererebbe ulteriori 4,1 milioni di dollari di entrate all'anno. Al prezzo più alto di 15 dollari al mese la cifra arriverebbe a 7,5 milioni l'anno. Twitter ha generato circa 4,5 miliardi di entrate pubblicitarie lo scorso anno. La versione aggiornata della verifica potrebbe essere potenzialmente aperta a tutti gli oltre 237 milioni di utenti.