Un avatar di Mario Monti per un Governo già morto
un Governo del Presidente finito innpartenza
‘Di alto profilo, europeista conosciuto, lontano dai partiti’ ecco la figura che sembra essere nella testa del Presidente Sergio Mattarella.
Insomma un bell'avatar di Mario Monti, probabilmente uno tra i premier meno amati della lunga compilation di numeri uno che hanno cercato di guidare il nostro traballante Parlamento.
Il nostro saggio Presidente sa perfettamente che riproporre una fotocopia del tanto vituperato Governo Monti sarebbe come incitare alla rivolta un paese che accetta tutto, anche di votare rappresentanti che in nome di veti incrociati e ripicche, non sanno creare uno straccio di Governo, ma quel nome o qualcuno che gli somigli, proprio no.
Governo 2018. Sessanta giorni di inutili tira e molla
Dopo sessanta giorni di tira e molla veder saltare fuori dal cilindro una fotocopia del numero uno della prestigiosa Università milanese Luigi Bocconi gli italiani verrebbe un attacco mortale di bile.
E dunque ci si chiede perchè il nostro Presidente non abbia fatto un ultimo tentativo, doveroso, di dare un reincarico a Matteo Salvini e permettergli di cercare sul campo i voti di quelli che al ritorno alle urne e al rimettere in discussione lauti stipendi proprio non ci starebbero.
‘Un mercato delle vacche’ come dice qualcuno? Forse ma non è ancora più discutibile la scelta di scegliere qualche personalità, magari sconosciuta agli italiani, per mettere al voto dei partiti un Governo già finito in partenza?
Governo 2018. Perchè no l'incarico al Centrodestra?
In fondo se proprio si dovesse ragionare in termini numerici ad un Governo del Centrodestra non sarebbero mancati moltissimi voti e forse in questa fase da ‘ultimatum’ i numeri si sarebbero trovati.
Mentre invece un Governo del Presidente è già defunto in partenza.
Ecco perché al nostro equilibrato Sergio Mattarella è mancato un po’ di coraggio per provare a dare le redini del Governo ad una coalizione a guida leghista. E ormai è troppo tardi.
Gli unici a pagare sono, come al solito, gli italiani.