Nuove norme sulle performances dei fondi
Dopo la polemica, ancora non sopìta, che ha messo in cattiva luce la Consob, per non aver inserito nei prospetti tutti i dati che possano mettere in guardia i risparmiatori sui rischi che corrono (ci riferiamo specificamente agli scenari probabilistici) una nuova tegola sta per cascare sulle nostre teste.
Le nuove regole che sono state impostate dai funzionari europei, e che entreranno in vigore il prossimo anno, avrebbero l’intento dichiarato di rendere gli investimenti più sicuri per i privati. Invece pongono fine a una pratica di lunga data come quella di comunicare i risultati conseguiti negli anni precedenti. Vero è che i risultati ottenuti non sono garanzia di risultati futuri, ma sapere che un gestore ha fatto sempre fiasco è comunque una notizia utile.
I politici, le associazioni a tutela dei diritti degli investitori e i gestori patrimoniali hanno fatto un tentativo dell'ultima ora per convincere i funzionari europei a modificare le nuove regole proposte nel timore che possano essere "di gran lunga fuorvianti" e “un durissimo colpo per la tutela degli investitori ".
Invece i fondi dovranno fornire indicazioni su come i prodotti di investimento siano suscettibili di comportarsi in futuro, sulla base di tre scenari: sfavorevole, moderato e favorevole. Si teme che le previsioni possano essere fuorvianti e che l'assenza di qualsiasi indicazione sulla storia di un gestore di fondi lascerà gli investitori senza informazioni vitali.
Sven Giegold, un influente eurodeputato dei Verdi, ha avvertito che le formule proposte di prevedere risultati contengono un "difetto enorme" per il quale i rendimenti prospettati sarebbero di gran lunga migliori del vero. "Questo potrebbe spingere le persone verso rischi che non vogliono prendere" ha detto. “La metodologia è notevolmente fuorviante".
Guillaume Prache, managing director di Better Finance, l’associazione europea a tutela dei risparmiatori che rappresenta anche i piccoli azionisti, ha dichiarato: "L'eliminazione della rilevazione delle prestazioni precedenti impedirà a investitori e risparmiatori di sapere se il prodotto d'investimento ha reso o no in passato, se ha mai raggiunto i suoi obiettivi di investimento e se ha sovra o sotto-performato rispetto al benchmark, rendendo quasi impossibile confrontare e scegliere tra due prodotti simili."
"La rimozione delle performances passate pregiudicherebbe seriamente la rendicontazione trasparente e quindi l’aspetto della responsabilità " ha detto Mick McAteer, presidente del Financial Services User Group (FSUG) della Commissione Europea. "Ci sono stati in effetti problemi nel modo in cui i gestori hanno utilizzato il dato sulle prestazioni passate. Ma la priorità dovrebbe essere quella di correggere questi comportamenti, non di creare ulteriori problemi. "
Un portavoce della Commissione europea ha detto che i regolatori europei hanno effettuato una "ampia consultazione che ha raccolto l'input da industria, mondo accademico e organizzazioni dei consumatori.” Ma evidentemente ciò non è bastato. Eventuali modifiche sulle nuove norme probabilmente causeranno un ritardo per l'introduzione dei “Priips”, previsti inizialmente per gennaio 2017.
Helena Walsh, direttore esecutivo della società di lobbying Cicero, ha detto che i politici e i regolatori temevano una reazione negativa, se hanno ritardato l'introduzione di queste nuove norme. "Politicamente è un problema ritardare l’introduzione dei Priips perché è nota l’importanza di difendere i diritti dei consumatori."
Paolo Brambilla