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Manovra, c'è stata una "manina" sui 7mila euro ai ministri non parlamentari (poi saltata?). Ecco la verità

Vittoria della Lega sulle pensioni. Le novità

Di Alberto Maggi

La norma è stata inserita dai tre relatori alla manovra d'intesa con il governo e in particolare con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, con il suo vice Maurizio Leo e anche con la premier Giorgia Meloni. Poi...


C'è davvero una "manina" che ha cercato di infilare nella Legge di Bilancio i 7 mila euro in più per i ministri non parlamentari equiparando così il loro stipendio a quelli di deputati e senatori? Tutti se lo chiedono e la risposta - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - è semplice: la norma è stata inserita dai tre relatori alla manovra d'intesa con il governo e in particolare con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, con il suo vice Maurizio Leo e anche con la premier Giorgia Meloni.

Poi viste le proteste delle opposizioni e i primi sondaggi che bocciavano duramente la misura (tre euro di aumento a chi percepisce una pensione minima, sette agli infermieri e 7 mila ai ministri) è partita la ritirata guidata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, d'accordo con tutti gli altri componenti dell'esecutivo e soprattutto con Mef e Palazzo Chigi. Niente super-aumento dello stipendio e "solo" un rimborso spese per le trasferte. Insomma, la "manina" non c'è. Probabilmente vogliono far passare l'idea di qualcuno che abbia infilato la norma di nascosto per non assumersi in modo collegiale la responsabilità, condivisa da tutti, ma che avrebbe provocato un danno di immagine nei confronti dell'elettorato soprattutto di Centrodestra.

VITTORIA DELLA LEGA SULLE PENSIONI - "Approvato l'emendamento della Lega a prima firma della deputata Nisini, riformulato in commissione Bilancio alla Camera, che premia la flessibilità in uscita. Per la prima volta nella previdenza italiana si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Con il provvedimento si interviene in tema pensionistico affrontando concretamente il problema delle pensioni povere, destinate ad aumentare a fronte di un sistema contributivo che sarà più prevalente. Un ringraziamento alla collega Tiziana Nisini per il lavoro portato avanti sul tema e ai ministri Calderone e Giorgetti. Convinti che la strada intrapresa sia quella giusta, nelle prossima finanziaria cercheremo di ampliare la platea dei lavoratori interessati". Lo dichiara il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. 

LE ALTRE NOVITA' - Il fondo per le missioni internazionali viene incrementato per il 2025 di 120 milioni di euro, di cui 70 verranno coperti dal Ministero degli Esteri. Il fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale invece viene incrementato di 20 milioni per la quota destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio. Accolta anche la riformulazione di un emendamento presentato dalle opposizioni (a firma Boschi, Del Barba, Gadda) per rifinanziare, con un incremento di 1 milione per il 2025, il reddito di libertà "per garantire l'effettiva indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza".

Viene istituito un fondo per il sostegno psicologico in favore delle studentesse e gli studenti. Lo prevede un emendamento alla manovra formulato dal Pd, corredato da un fondo di 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni dal 2026.

Approvato l'emendamento alla manovra di Azione, a firma Bonetti-Sottanelli, che istituisce un fondo per incentivi alla realizzazione di screening oncologici e cardiovascolari e per la dotazione di defibrillatori nei luoghi di lavoro. Nella riformulazione del governo sono previsti 500.000 euro annui dal 2026.

Approvato un emendamento di Azione, a firma Ruffino-Bonetti, che stanzia un milione e mezzo di euro in tre anni a partire dal 2025 per campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. "Un'approvazione doverosa - dichiarano Ruffino e Bonetti - che ci dà particolare soddisfazione perché l'emendamento è interamente finanziato con le risorse parlamentari a disposizione di Azione: noi crediamo che sui disturbi dell'alimentazione e della nutrizione la politica debba diventare concreta mettendo risorse, e non fermarsi a parole di vicinanza".

Approvato un emendamento, a firma della Lega, che dispone l'autorizzazione al Ministero dei Trasporti a sottoscrivere con Anas una nuova convenzione con una durata adeguata al termine massimo, ovvero di 50 anni.

Viene erogato un contributo di 9 milioni di euro per il 2025, 12,5 milioni di euro per il 2026 e 10,5 milioni di euro a decorrere dal 2027, concorre alla stabilizzazione di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi precari del Cnr. Lo prevede un emendamento presentato da Avs, Pd e M5s, finanziato con il fondo parlamentare.

Il governo, anche dopo la richiesta delle opposizioni, ha chiesto in Commissione Bilancio alla Camera il ritiro dalla manovra dell'emendamento dei relatori che propone la proroga del tariffari dei pedaggi autostradali con contestuale adeguamento all'inflazione dell'1,8%.

Disposto un incremento di 50 milioni nel 2025 e 10 milioni dal 2026 del contributo alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Lo prevede la riformulazione di un emendamento alla manovra della maggioranza, insieme ad Azione e Iv.

Il governo ha specificato che sono stati ripristinati in manovra i fondi per la prosecuzione della Metro C di Roma oltre la fermata attualmente in costruzione a piazza Venezia. Le risorse inizialmente erano state stornate per l'assenza del progetto definitivo del prolungamento fino alla Farnesina.

Approvato un emendamento della Lega alla manovra che introduce un bonus per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica per sostituire gli apparecchi obsoleti. Il contributo può corrispondere al massimo il 30% del costo dell'elettrodomestico, non superiore a 100 euro per apparecchio, che salgono a 200 se l'Isee del nucleo familiare dell'acquirente è sotto i 25mila euro.

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