Affari Europei

Cipro verso la riunificazione. Ma sull'isola c'è l'ombra di Putin

Svolta storica nei rapporti tra le due anime di Cipro. Il presidente della Repubblica Turca ha riconosciuto che l'invasione del 1974 non fu un'operazione di pace. Si apre la strada alla riunificazione e alla costruzione di uno Stato Federale. A parole l'unico riferimento sarà l'Ue ma si teme la reazione di Ankara. E incombe l'ombra di Putin con la Russia che ha recentemente stretto un accordo per la costruzione di una base militare sull'isola.

Negli scorsi giorni ci sono state le dichiarazioni di Mustafa Akinci, presidente della Repubblica Turca, a chiarire la portata della svolta: "Non c'è dubbio che possiamo chiamarla guerra", ha spiegato riferendosi all'operazione militare portata avanti dalla Turchia il 20 luglio 1974 nella parte Nord del Paese. "Oltre alla grande sofferenza dei turchi ciprioti degli anni '50 e '60, c'è stata anche quella dei greci dopo la tragedia del 1974".

Il presidente della parte greca di Cipro, Nicos Anastasiades, ha accolto con grande favore le parole di Akinci, eletto recentemente e storico sostenitore della riunificazione: "Dobbiamo far guarire le ferite e far sbiadire le cicatrici e questa è la strada giusta per farlo". Insomma, per la prima volta da svariati decenni i leader delle due anime dell'isola si avvicinano in questo modo, tanto che la strada della riunificazione sembra meno irta di ostacoli. E c'è chi parla apertamente di Stato federale, come l'inviato speciale delle Nazioni Unite Espen Barth Eide: "Se tutto va come dovrebbe la scelta cadrà su una struttura federale in cui ci sono due Stati costituenti con poteri e competenze chiare.

Ma non ci sono solo rose e fiori in questa vicenda, anzi. Preoccupa, e non poco, la possibile reazione della Turchia. In molti ritengono che Erdogan non lascerà andare da sola la Repubblica Turca di Cipro a cuor leggero. Anche perché, almeno a parole, l'intenzione di Cipro è quella di liberarsi da tutti i legami e iniziare a negoziare con gli altri Stati in maniera del tutto indipendente e autonoma. Ma non è solo Ankara a togliere il sonno a Bruxelles.

L'ombra della Russia di Putin sul Paese è sempre più forte. I porti ciprioti hanno aperto alla presenza di navi della marina russa. Non solo. E' notizia di qualche mese fa, anche se passata quasi sotto silenzio, l'accordo raggiunto tra Mosca e Nicosia per la costruzione di una base militare per il rifornimento e la manutenzione delle navi da guerra di Mosca attive nel Mediterraneo. In cambio di questa opportunità la Russia ha posticipato di cinque anni il rimborso di un debito che Cipro ha nei suoi confronti di 2,5 miliardi di euro. Chissà che cosa ne penseranno gli Stati Uniti...