Affari Europei
Dopo il referendum Ankara vuole entrare in Ue
Ora che Erdogan ha in mano il Paese sposta il suo sguardo sull'Europa. 'Adesione ancora possibile', ma Juncker non é dell'idea
Fino a due mesi fa sembrava quasi che dovesse scoppiare una guerra tra l'Unione europea e la Turchia. Ankara aveva dato dei nazisti ad austriaci e tedeschi. E Berlino aveva impedito a membri del governo di Ankara di tenere comizi nel Paese in vista del referendum costituzionale turco. Giá, il referendum costituzionale vinto da Erdogan che ha messo nelle mani del presidente poteri da vero zar. Referendum seguito al fallito colpo di stato del luglio scorso. Golpe in cui gli europei furono accusati da Ankara di freddezza, se non di accondiscendenza.
Europa e Turchia ai ferri corti
Insomma, tra Unione europea e Turchia i rapporti non sono mai stati cosí cattivi. Ma ora che Erdogan ha preso saldamente in mano il Paese, riformando la costituzione e mettendo in carcere decine di migliaia di dissidenti o presunti tali, si riapre all'Europa.
Cavusoglu: riapriamo il dialogo con l'Ue
Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu spiega di volere chiarezza da Bruxelles, "dica se ci vuole o no" e auspica una mediazione dell'Italia, "Roma puo' aiutarci con l'adesione". Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sara' a colloquio anche con il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e con il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. "L'allargamento e' il migliore soft power di cui l'Unione Europea disponga" sostiene il capo della diplomazia turca secondo il quale contro l'ingresso di Ankara tra i Ventotto "ci sono ostacoli politici, piu' che tecnici, legati non solo a Cipro, ma anche all'atteggiamento ostile di altri Paesi che riescono a influenzare le politiche europee"
L'Europa fredda con la Turchia
Ma Jean Claude Juncker e Donald Tusk non sono favorevoli ad una distensione cosí repentina con la Turchia. Il Paese infatti é molto cambiato in questo ultimo anno. Non solo migliaia di persone sono finite in galera senza che ci sia stato un giusto processo. Ma il referendum di aprile ha di fatto investito Erdogan di poteri simili a quelli di un leader totalitario. I giornalisti imprigionati e i continui attacchi verso l'Europa degli scorsi mesi non possono essere dimenticati da un giorno all'altro.
La Turchia minaccia l'Europa, ci spingete nella mani della Russia
Il problema peró é che se Bruxelles respinge le richieste di distensione avanzate da Erdogan rischia di spingere il Paese nelle braccia della Russia. Ankara si é infatti ormai ritagliata un ruolo di potenza regionale avendo un ruolo fondamentale sulla guerra in Siria. Ma Ankara funge anche da gendarme per conto dell'Unione fermando ai suoi confini i migliaia di migranti in fuga dai conflitti mediorientali e asiatici. Non mantenere buoni rapporti con Erdogan rischia di portare il Paese a stringere rapporti con Mosca, a danni dell'Europa.