Affari Europei

Elezioni in Germania, infuria lo scontro su Ankara in Europa

La svolta autocratica della Turchia irrompe nel dibattito pubblico tedesco in vista delle elezioni. Opinione pubblica spaccata sul futuro di Ankara in Europa

Non tutti a Berlino si esprimono con la diplomazia usata da Angela Merkel e da Sigmar Gabriel nel reagire all'esito del referendum in Turchia. Cosi', mentre in una dichiarazione congiunta la cancelliera e il suo ministro degli Esteri chiedono al presidente turco Recep Tayyip Erdogan di instaurare "un dialogo rispettoso con tutte le forze politiche e della societa'" (ossia anche con l'opposizione, a maggior considerazione di un risultato considerato di cosi' stretta misura), in Germania infuria il dibattito sull'opportunita' o meno di metter fine alle trattative per l'ingresso di Ankara nell'Unione europea.

Cdu schierata contro la Turchia in Europa

I toni piu' duri arrivano soprattutto dalle file della Cdu, il partito della cancelliera Merkel. Il presidente della commissione Esteri al Bundestag, Norbert Roettgen, chiede esplicitamente che i colloqui con Bruxelles vengano fermati. Dura anche la vicesegretaria dei cristiano-democratici, Julia Kloeckner: "La porta per l'ingresso della Turchia nella Ue e' definitivamente chiusa, e aiuti finanziari sono oramai fuori luogo". Ma in effetti lo stesso Gabriel, in un'intervista con la Bild, pur non ritenendo ancora "impossibile" l'ingresso della Turchia nella Ue ritiene che se fosse reintrodotta la pena di morte - come evocato da Erdogan - "questo rappresenterebbe sostanzialmente la fine del sogno europeo". Piu' aspro il suo collega di partito Thomas Oppermann, capogruppo della Spd al Bundestag: quello del referendum "e' un cattivo risultato sia per l'Europa che per la Tuchia". Non solo: il presidente turco - cosi' Oppermann - con il giro di vite sugli oppositori politici messo in atto dopo il tentato golpe del luglio 2016 "gia' si e' allontanato dal consenso europeo". L'esito del voto popolare, afferma il capogruppo, "gli conferisce ancora piu' potere autocratico".

Anche l'opposizione condanna Erdogan

Non cambiano molto i toni neanche nelle fila dell'opposizione. "Se il referendum e' valido, la Turchia non puo' diventare membro dell'Unione europea, in quanto un paese con una siffatta Costituzione sarebbe in contrasto con i nostri valori", ha affermato il leader dei liberali (Fdp) Christian Lindner. Il capo dei Verdi, il turco-tedesco Cem Ozdemir, parlando alla Bild manifesta la convinzione che "questo risultato non possa essere considerato l'esito di un libero consenso democratico". Idem il deputato del partito della sinistra Die Linke, Sven Dagdelen: "Erdogan si e' assicurato una maggioranza a favore della propria dittatura". Sempre la Linke e i Verdi chiedono che vengano ritirati i soldati tedeschi presenti in Turchia nell'ambito dei patti Nato e che i rifornimenti di armamenti vengano immediatamente sospesi. Molto duro anche l'editoriale dell'autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung, considerato tradizionalmente vicino alla Cdu: "Gli europei dovrebbero riconoscere la nuova realta' che si e' manifestata e mettere fine alle trattative per l'ingresso di Ankara nella Ue, che erano comunque oramai solo una farsa".