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Affari Europei
Esercito Ue, resta il nodo degli interventi all'unanimità
Mercoledi discussione sulla creazione di un esercito europeo

Mercoledì a Bruxelles si discuterà di come creare un esercito europeo. I ministri della Difesa dei Ventotto si incontreranno per elaborare una strategia che arrivi alla creazione di un nucleo di militari di carriera che agisca sotto egida europea. Battaglioni europei che potranno intervenire negli scenari di crisi mondiale. Si tratta di uno dei passi avanti che un gruppo di Paesi sta tentando di portare avanti per creare una maggiore coesione a livello europeo dopo lo choc della Brexit.

Divisioni tra le proposte dic reazione di un esercito europeo

Ma anche tra le proposte emergono divisioni. Se infatti Francia e Germania si presentano con un testo congiunto, l'Italia ha elaborato una sua strategia che verrà presentata mercoledì.m"Occorre creare non un esercito europeo ma una difesa europea. Primo passo, un meccanismo politico e istituzionale dove si identifichino quali sono le missioni europee e chi le attiva. Secondo passo, ben venga un livello tecnico di coordinamento, un quartier generale europeo che sovrintenda ai battlegroups. Terzo passo, non e' piu' immaginabile che questi gruppi di battaglia siano considerati 'europei' ma poi vengano finanziati dai singoli Stati nazionali", spiega il Ministro della Difesa Roberta Pinotti. "Il risultato di quel paradosso - spiega - e' che la cosiddetta missione europea in Somalia che ci vede protagonisti, e' quasi interamente a carico dell'Italia. Lo stesso e' accaduto per il primo anno della missione navale Eunavfor Med-Operazione Sophia. Allora, se i battlegroups vanno considerati una forza europea, che sia l'Ue a farsene carico".

Due i nodi da sciogliere: i finanziamenti e la catena di comando

I soldi dunque, ma non solo. Il vero nodo da sciogliere, spiegano fonti di Bruxelles ad Affaritaliani.it, é il meccanismo con cui questo esercito europeo scenderà in campo. Ad oggi per attivare un intervento dei battlegroups serve l'unanimità dei Paesi europei. Significa che ventotto capitali devono mettersi d'accordo e votare tutte insieme: una ipotesi difficile da realizzarsi e che in ogni caso richiede tempi lunghi per attuarsi.

Esercito Ue, verso una cooperazione rafforzata

Ecco dunque che si dovrà decidere una alternativa ma questo comporterà mettere mano ai Trattati. E in questi casi si sa quando si inizia ma non quando si finisce. Rimane una terza ipotesi: creare delle brigate autosufficienti sotto il profilo logistico e militare che rispondano ad un gruppo ristretto di Stati. La famosa cooperazione rafforzata che a livello militare potrebbe dare i suoi frutti, ma che rischia di lasciare indietro qualche Stato. Se infatti fossero solo Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Spagna a creare questi corpi si creerebbe di fatto quella divisione dell'Unione in due Europee, ipotesi che molti temono segni l'inizio della fine, ma che altri individuano come la sola unica vera alternativa al disfacimento dell'Ue.

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