Affari Europei
Vietato l'ingresso a 89 europei. Scoppia il caso della black list di Mosca
La Russia ha bandito l'ingresso nei propri confini a 89 politici e militari dell'Unione europea. La 'black list' - compilata dal ministero degli Esteri di Mosca - ha irritato non poco Bruxelles e le cancellerie occidentali ed e' stata definita "inaccettabile" dal presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che si e' dichiarato "sbigottito".
L'elenco comprende diversi nomi eccellenti; nessun italiano - come confermano fonti diplomatiche all'Agi - risulta inserito. Tra i nominativi, figurano l'ex vicepremier britannico, Nick Clegg, e l'ex premier belga, Guy Verhofstadt, che attualmente presiede il gruppo dei liberali 'Alde' nel Parlamento Ue. Bandito anche Uwe Corsepius, attuale segretario generale del Consiglio dell'Ue, incarico che dovrebbe lasciare a giugno per diventare consigliere per gli affari esteri della cancelliera tedesca, Angela Merkel. I tedeschi 'indesiderati' sono in totale sette, fra cui il vicepresidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu, Micheal Fuchs, anch'egli molto vicino alla Merkel. Russia off limits anche per l'ex europarlamentare franco-tedesco Daniel Cohn Bendit.
L'ex ministro degli Esteri ceco, Karel Scwarzenberg, fortemente critico nei confronti della politica di Mosca verso l'Ucraina, ha confermato di far parte della black-list. "Lo considero un punto di merito", ha rivendicato. Anche l'europarlamentare svedese Anna Maria Corazza Bildt si e' dichiarata "fiera" di esser stata inserita nell'elenco, in cui compare anche l'ex ministro della Cultura, Lena Adelsohn Liljeroth. La lista degli 'indesiderati', come riferito dal premier oldandese, Mark Rutte, e' stata trasmessa da Mosca a diverse ambasciate Ue in Russia con la richiesta che rimanesse confidenziale. Rutte ha gia' fatto sapere che il suo Paese la considera "illegale".
"In un momento in cui si cerca di disinnescare un duro e pericoloso conflitto nel cuore dell'Europa, questa lista non aiuta affatto", e' stato il piccato commento del ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Berlino ha chiesto che la lista venga resa pubblica e ne siano giustificati i criteri di composizione. Nell'elenco, ha confermato Schulz, vi sono numerosi membri del Parlamento europeo. "Cio' diminuisce la fiducia reciproca e ostacola qualsiasi sforzo per un dialogo costruttivo teso a trovare una soluzione pacifica e durevole all'attuale crisi geopolitica", ha affermato il numero uno di Strasburgo.
La lista russa e' "totalmente arbitraria e ingiustificata, specialmente in assensa di ogni ulteriore chiarimento e trasparenza". Lo afferma una portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini. "Negli scorsi mesi, a diversi politici Ue e' stato negato l'ingresso una volta arrivati al confine russo. Le autorita' russe hanno giustificato tale diniego con riferimento all'inclusione di queste persone in una 'stop list' confidenziale", si legge in un comunicato della portavoce. "In seguito a ognuno di questi rifiuti, l'Ue e gli Stati membri interessati hanno ripetutamente sollecitato chiarezza sul contenuto di tale lista".
Londra stigmatizza la 'black-list' di Mosca. "Non c'e alcuna giustificazione per questa lista", ha commentato un portavoce del Foreign Office. "Se l'intenzione della Russia e di fare pressione sull'Ue perche allenti le sanzioni, non e' questa la strada per ottenere l'obiettivo". Nell'elenco figurano nove britannici, fra cui il numero uno dell'MI5, Andrew Parker, il capo delle forze armate, Nick Houghton, l'ex vicepremier, Nick Clegg, e l'ex segretario agli Esteri, Malcom Rifkind.
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in visita a Mosca, ha criticato la 'black list', definendola "non comprensibile, soprattutto alla luce dell'assenza di criteri e condizioni di formulazione". Nella dichiarazione, diffusa proprio mentre il titolare della Farnesina arrivava nella capitale russa, si sottolinea che "non se ne comprendono le ragioni e le modalita' ed essa non contribuisce al rilancio del dialogo tra Ue e Russia, che l'Italia continua a sostenere".
In un'intervista all'agenzia Tass, Gentiloni si e' detto pero' fiducioso che il dialogo con i rappresentanti russi (domani vedra' il vicepremier Arkadi Dvorkovichnella e il collega Serghei Lavrov) possa portare a collaborare sui dossier piu' scottanti, dall'Ucraina alla Libia, dalla Siria all'Iran, e a gettare le basi per un futuro superamento delle sanzioni. "So bene", ha spiegato Gentiloni, "di trovare interlocutori innanzitutto amici dell'Italia e pronti a confrontarsi in maniera franca e serena non soltanto sui temi che ci uniscono, ma anche su dossier piu' delicati su cui le nostre posizioni non sempre coincidono". "Allo stesso tempo", ha aggiunto, "sono certo che trovero' interlocutori pronti a cogliere ogni possibilita' di consolidare il partenariato bilaterale tenutoconto delle attuali restrizioni".
Dopo la visita di Matteo Renzi e ora di Gentiloni, il presidente russo, Vladimir Putin a giugno visitera' l'Expo, ma il ministro degli Esteri ha sottolineato che non si tratta di uno scongelamento perche' i rapporti tra Italia e Russia "non sono mai stati congelati". Gentiloni si e' anche detto convinto che "da Mosca possa giungere un contributo propositivo sulle crisi internazionali" e che si potra' tornare a un clima di collaborazione tra Bruxelles, Nato e Mosca, "a fronte di una costruttiva collaborazione da parte russa sul dossier ucraino e della conseguente auspicabile revisione delle sanzioni, quando ne ricorreranno le condizioni".