Affari Europei
I russi contro la distruzione del cibo embargato
Il 48% dei russi non vede di buon occhio la decisione del Cremlino di distruggere i prodotti alimentari, che vengono importati in violazione dell'embargo, varato in risposta alle sanzioni occidentali l'anno scorso. Lo rivela un sondaggio del centro indipendente Levada. Secondo gli intervistati, sarebbe meglio dare il cibo agli orfanotrofi, ai senza tetto o agli ospedali.
Sempre stando allo stesso sondaggio, il 66% dei russi e' contrario anche alla proposta di vietare l'acquisto da parte di strutture pubbliche di apparecchiature occidentali di alta tecnologica nel campo medico-sanoatrio, tra cui incubatrici per neonati e apparecchi a raggi X. Fino ad oggi i prodotti alimentari occidentali sotto embargo in Russia, una volta arrivati alla frontiera venivano rispediti al mittente.
Un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin, dal 6 agosto ne prevede ora la distruzione, ufficialmente per combattere il contrabbando: a oggi oltre 100 tonnellate di sono frutta, verdura e formaggi sono state interrate e la carne distrutta. La misura e' stata duramente criticata in Russia sia da esponenti del mondo politico, che della societa' civile. Una petizione, firmata da oltre 300.000 persone, ha chiesto al Cremlino che il cibo venga distribuito tra i piu' poveri, mentre qualcuno ha proposto di spedire tutto alla popolazione dell'Ucraina orientale.