Affari Europei
Le sanzioni a Mosca? Ci costano 3 mld: raccolta di firme per abolirle

Stefano Maullu organizza a Milano una raccolta firme per chiedere al governo di non rinnovare le sanzioni alla Russia
Entro giugno il Consiglio europeo dovrà decidere se rinnovare le sanzioni economiche alla Russia, decise nel 2014 dopo l'annessione della Crimea alla Federazione, per altri sei mesi. Sanzioni che per l'economia italiana hanno un peso non indifferente, visto che hanno portato ad una contrazione dell'export di circa tre miliardi di euro.
A giugno si deciderá il rinnovo delle sanzioni a Mosca
Per chiedere al governo di votare contro il rinnovo delle sanzioni, a Milano é stato organizzato un evento al termine del quale sarà possibile firmare una petizione popolare. A volere un momento di dibattito sul tema é stato Stefano Maullu, eurodeputato di Forza Italia, che sarà anche il moderatore della tavola rotonda a cui parteciperà Silvio Berlusconi e Stefano Parisi sabato mattina a Palazzo Lombardia.
Consiglio Ue e Forum economico di San Pietroburgo cruciali
Sono due gli appuntamenti che decideranno il futuro delle relazioni tra Italia e Russia. Uno é il Consiglio Ue di giugno, che dovrà appunto decidere del rinnovo delle sanzioni. Il secondo é il Forum economico di San Pietroburgo, una sorta di Davos est-europea, che vedrà tra circa un mese la partecipazione per la prima volta di uno Stato europeo: l'Italia. Da quell'evento potrebbero uscire accordi per rilanciare la cooperazione economica tra i due paesi.
Zone economiche speciali: una opportunitá per le imprese italiane
Una opportunità per le nostre imprese é rappresentata dalle "Zone economiche speciali". Delle aree (finora 28), istituite per legge dieci anni fa a livello federale e regionale, che beneficiano di una serie di esenzioni o agevolazioni di natura fiscale, doganale, immobiliare e amministrativa a vantaggio delle imprese straniere disposte a effettuare investimenti al di sopra di determinati valori.
Sanzioni alla Russia: un danno per l'agroalimentare italiano
"L'Italia ha già perduto, dall'inizio dell'embargo a oggi circa 250 milioni di esportazioni alimentari in Russia", spiega il Presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia. "E' una perdita enorme, che rischia, per giunta, di essere irreversibile per il consolidarsi di prodotti sostitutivi e imitativi che vanno a sostituire i nostri su quel mercato. Un danno, questo, tanto piu' paradossale - secondo Scordamaglia - considerando la necessita' vitale di esportare, per controbilanciare la continua erosione del mercato alimentare interno, che ha accumulato un taglio di 15 punti in valuta costante".
