Affari Europei

Migranti, Berlino apre le frontiere ai siriani. Bruxelles: inizio della redistribuzione in Ue

La Germania ha ufficializzato la decisione di sospendere l'espulsione e il rinvio nei Paesi di primo approdo dei richiedenti asilo, ma soltanto se di nazionalità siriana. Si tratta del cosiddetto regolamento di Dublino, in vigore dal 2003, il cui obiettivo consiste nell'evitare che richieste di asilo o di riconoscimento dello status di rifugiato possano essere presentate in più Stati comunitari diversi.

"In questa fase", recita una nota diffusa via Twitter dall'Ufficio Federale tedesco per l'Immigrazione e i Rifugiati, "di fatto non stiamo applicando il regolamento ai cittadini siriani". E' un primo, fondamentale passo verso l'attuazione di un meccanismo di redistribuzione più equilibrata dei migranti all'interno dell'Ue.

La Commissione europea ha elogiato la decisione della Germania di sospendere le regole di Dublino sulla gestione dei richiedenti asilo nel caso dei cittadini siriani. "Accogliamo con favore questo atto di solidarietà europea" ha detto oggi un portavoce dell'Esecutivo Ue durante il punto stampa quotidiano a Bruxelles.

La decisione implica che i siriani identificati ai confini tedeschi non saranno reinviati nei paesi europei dove sono arrivati inizialmente. Le regole di Dublino prevedono che la gestione delle domande di asilo sia di competenza dei Paesi di primo arrivo dell'area Schengen. L'Italia chiede da tempo una revisione delle regole di Dublino per tenere conto della pressione migratoria su pochi stati e per meglio condividere questo onere.

Nel sospendere Dublino, la Germania di fatto applica in parte il piano Ue sulla redistribuzione di richiedenti asilo, che prevede un trasferimento da Grecia e Italia verso altri paesi Ue di siriani, eritrei e altre nazionalità evidentemente riconoscibili come bisognose di protezione internazionale. Il piano non e' ancora in vigore in quanto deve essere approvato formalmente dalle istituzioni Ue dopo un parziale via libera dei ministri degli interni Ue lo scorso luglio. La Commissione sottolinea che la Germania e' l'unico Paese ad avere applicato finora questa deroga.

La Commissione europea ha giudicato con favore anche gli esiti del vertice franco-tedesco di ieri sull'immigrazione e ritiene che dai leader di Germania e Francia sia giunto un sostanziale via libera al piano Ue per un meccanismo permanente di redistribuzione dei richiedenti asilo tra i paesi Ue.

"Siamo molto incoraggiati dal sostegno alla nostra agenda sulla migrazione che proviene da Germania e Francia", ha detto oggi un portavoce della Commissione Ue in una conferenza stampa a Bruxelles. Il piano Ue prevede la creazione di un meccanismo permanente di redistribuzione, e sarà riproposto da Bruxelles entro la fine dell'anno, dopo il parziale fallimento delle prime proposte, annacquate dagli stati Ue in un meccanismo non vincolante e con trasferimenti in numeri molto ridotti.

Gli stati Ue non hanno raggiunto l'obbiettivo di prendersi carico di almeno 40.000 richiedenti asilo da Italia e Grecia in due anni. La Commissione sembra pero' non demordere e sottolinea che "anche 40.000 e' una cifra molto ridotta in proporzione agli arrivi" secondo un portavoce dell' Esecutivo Ue. Il presidente Jean-Claude Juncker dettagliera' nuove proposte sul piano sulla migrazione nel discorso sullo Stato dell'Unione che terra' il prossimo 9 settembre al Parlamento europeo.