Affari Europei
Migranti, centri di rimpatrio ed esercito di frontiera: il piano dell'Austria

Vertice Innsbruck: centri di rimpatrio in paesi terzi e soldati di eserciti Ue per rinforzare Frontex. Il piano dell'Austria sui migranti
MIGRANTI, VERTICE INNSBRUCK. IL PIANO DELL'AUSTRIA: SOLDATI DI ESERCITI UE POTREBBERO RINFORZARE FRONTEX
Mentre inizia il vertice dei ministri dell'Interno Ue a Innsbruck, l'Austria rende noto il suo piano. I soldati degli eserciti europei potrebbero essere schierati alla frontiera esterna dell'Ue per sostenere l'agenzia Frontex a corto di personale. E' quanto propone il governo austriaco che, tramite il ministro della Difesa Mario Kunasek e il ministro dell'Interno Herbert Kickl, ha presentato ai giornalisti riuniti a Vienna una proposta provvisoria su come i militari potrebbero cooperare con le unità di polizia per arginare l'immigrazione clandestina. Le opzioni della proposta comprendono il sostegno a Frontex fintantoché l'agenzia di frontiera non ha ancora raggiunto l'obiettivo previsto di 10.000 membri del personale. Il piano prevede anche l'impiego di soldati dell'Ue in territori stranieri come l'Africa settentrionale. Kunasek presenterà la proposta alla fine di agosto in una riunione informale dei ministri della difesa dell'Unione Europea, che presiederà in quanto l'Austria ha attualmente la presidenza dell'Ue.
IL PIANO DELL'AUSTRIA SUI MIGRANTI: CENTRI DI RIMPATRIO IN PAESI TERZI
Esplorare la possibilità di "stabilire centri di rimpatrio in Paesi terzi" per migranti "soggetti a decisioni" definitive "e che non possono essere rinviati verso i propri Paesi di origine, a causa della mancanza di cooperazione" degli Stati. Secondo il documento austriaco la direttiva europea sui rimpatri, prevede la possibilità di rinviare i migranti "verso un Paese terzo di transito, sulla base di un accordo di riammissione". I centri dovrebbero essere gestiti dal Paese terzo che accetta di aprirli sul proprio territorio, "nel rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento". Nel documento si invita anche a prendere in considerazione "incentivi per i Paesi terzi" che accettano i centri.