Affari Europei

Ue come gli Usa:ecco la Blue Card per attrarre talenti extracomunitari

Bruxelles rivede il sistema della Blue Card per attrarre talenti extracomunitari come fanno gli Usa con la Green Card. Ecco come funziona

EUROPA COME GLI USA: ECCO LA VERSIONE UE DELLA GREEN CARD

In futuro, nei prossimi 20 anni, l'Europa avrà bisogno di attrarre milioni di migranti per rilanciare l'economia della regione. E' il pensiero espresso da Dimitris Avramopoulos, commissario Ue per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza. E' proprio questa esigenza che sta alla base del rilancio della Blue Card europea, sulla falsariga della Green Card degli Stati Uniti, una sorta di lotteria che ogni anno mette in palio visti no limits per i cittadini degli altri paesi del mondo. 

"RIFONDARE UN PROGRAMMA DEFICITARIO"

In Ue ci sia "una sola Carta blu, come la Carta verde negli Usa, invece di 28 sistemi", aveva d'altra parte detto anche il presidente del gruppo liberale al Parlamento Ue, Guy Verhofstad. Finora, infatti, il sistema introdotto nel 2009 "si è rivelato deficitario e non attrattivo, ed è quindi sottoutilizzato", dato che le condizioni di ammissione sono restrittive e, per di più, non è esaustivo, dato che esistono regole, condizioni e procedure parallele a livello nazionale. Il risultato, ha spiegato la Commissione, è che "solo il 31% dei migranti altamente qualificati diretti nei Paesi Ocse scelgono l'Ue come destinazione, il che vuol dire che i migranti altamente qualificati scelgono altre destinazioni che competono a livello economico con l'Ue", come per esempio gli Usa, la cui economia continua ad attrarre lavoratori altamente qualificati da tutto il mondo.

COME FUNZIONA LA NUOVA BLUE CARD

La riforma della Blue Card mira dunque a stabilire uno schema unico europeo per i migranti altamente qualificati, facilitando anche gli spostamenti intra Ue per gli stessi. Viene poi abbassata da 12 a 6 mesi la durata minima del contratto di lavoro richiesto, per allinearsi alla realtà del mercato del lavoro, dove sono sempre più frequenti i contratti a termine di breve durata. Lo schema viene inoltre allargato alle persone bisognose di protezione internazionale che abbiano competenze elevate. Per quanto riguarda il piano di sostegno all'integrazione prevede azioni in varie aree chiave, specialmente per le persone bisognose di protezione internazionale, come l'educazione e la formazione al lavoro, l'accesso ai servizi di base e l'inclusione sociale.