Affari Europei
Brexit, il piano militare segreto dell'Ue. Voci sull'esercito europeo
Dopo il 23 giugno Mogherini svelerà il piano di cooperazione strategica e militare dell'Ue. Torna la voce del piano segreto sull'esercito europeo
Lo hanno ammesso anche da Bruxelles. Dopo il referendum del 23 giugno sulla Brexit l'Unione Euopea svelerà un nuovo piano di cooperazione militare che prevede maggiore coesione, interazione e scambio di informazioni. Ma secondo molte voci il piano va ancora più in là e punta addirittura alla creazione di un vero e proprio esercito europeo. Al progetto, denominato Global Strategy on Foreign and Security Policy", starebbe lavorando l'alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, e sarebbe sostenuto in primo luogo dalla Germania ma anche da altri paesi membri.
Il piano prevedrebbe lo sviluppo di nuove strutture militari e operative, incluso un quartier generale: il primo passo verso la creazione di un esercito dell'Ue, almeno secondo quanto ha rivelato il quotidiano britannico The Times. Un piano che avrebbe dovuto restare segreto e che, sempre secondo il The Times, sarà sottoposto ai governi solo dopo il referendum britannico del 23 giugno. Fino ad allora solo una ristretta cerchia di diplomatici, privi di dispositivi elettronici ma autorizzati a prendere appunti a mano, potrà accedere alle carte.
Ma le autorità Ue si sono affrettate a smentire il progetto. L'articolo "I piani militari Ue tenuti segreti agli elettori" pubblicato dal Times, è "sbagliato e fuorviante", ha scritto la portavoce dell'alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini. "Non c'è assolutamente nessun piano per istituire un esercito Ue - si legge nella nota - e non esiste alcun documento segreto. L'alto rappresentante era stata incaricata un anno fa dai leader della Ue per 'preparare una strategia globale sulla politica estera e di sicurezza in stretta cooperazione con gli Stati membri' entro giugno 2016. La preparazione della strategia è in corso in maniera aperta e trasparente, mediante consultazione con gli stati membri, i parlamenti e molti altri soggetti ineteressati e anche attraverso uun sito web e molti eventi pubblici".
Ma le indiscrezioni proseguono anche negli ultimi giorni. D'altra parte, è normale che i dettagli di questa maggiore cooperazione ammessa anche dall'Ue vengano tenuti nascosti, visto che proprio il Regno Unito è lo Stato membro più recalcitrante a mettere in comune le proprie risorse militari. Nel 2011 Londra boccò un analogo progetto di esercito europeo. E anche ora da Londra, un portavoce del ministero della Difesa britannico ha detto che il primo ministro David Cameron "ha ripetuto chiaramente che il regno Unito non farai mai partire un esercito europeo" metterà il suo veto su qualsiasi soluzione vada in questo senso. Il tema rischia comunque di favorire l'elettorato che voterà per la Brexit. Se poi il piano esiste davvero oppure no, questo lo vedremo tra una decina di giorni.