Tornano le Covid Star: occorre fare attenzione ma non farsi terrorizzare

Ce ne eravamo appena liberati ed ecco che tornano le Covid – Star cioè i “soloni del virus”. La pandemia è finita, ma il "pericolo" c'è ancora

Di Giuseppe Vatinno
Coronavirus

Covid, i soloni del virus puntano ancora sul terrorismo mediatico. Commento 

Ce ne eravamo appena liberati ed ecco che tornano le Covid – Star cioè i “soloni del virus”, quelli che –tra l’altro- non ne hanno azzeccata una. Mascherine sì – mascherine no, vaccino sì, vaccino no, pandemia sì, pandemia no e via cianciando. Vi ricordate quando all’inizio si era diffusa la “diceria dell’untore” che il virus veniva trasportato dal vento, come nel film horror con Vincent Price, “L’ultimo uomo sulla Terra”? Il film è del 1964 ma descrive accuratamente cosa sarebbe accaduto con una futura pandemia.

È bastato un rialzo del numero dei contagi per ricominciare la solita solfa televisiva. E dire che quando il Covid era in secca c’avevano provato a spaventare con altri morbi affini, si vede ad esempio il misterioso “vaiolo delle scimmie”, ma gli era andata male. Ma il punto non è l’informazione scientifica che ci deve essere ed è anzi è gradita (se è di qualità), ma è l’abuso continuo che si fa del video da parte di varie categorie sociali e il virus è in testa.

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Ci eravamo appena liberati pure degli “esperti” dell’energia che ritornano i loro antecedenti. Peraltro, a diversi giornalisti non pare vero che sia tornata la cuccagna del Covid per ammorbare il pubblico con previsioni apocalittiche, finora disattese. È una sorta di effetto film horror per cui il pubblico gode inconsciamente della paura e la ricerca attivamente e le Covid – Star si gettano come falchi per dargli quello che cercano: il brivido del terrore.

Diversi medici hanno avuto l’occasione della loro vita per costruire carriere o rilanciarne di opache, anzi opacissime. E poi manco sono veri esperti. Basti pensare che, misteriosamente (ma non tanto perché siamo in Italia), nel CTS, Comitato Tecnico Scientifico, non c’era neppure un virologo vero ma in compenso erano rappresentate quasi tutte le altre specialità mediche. Come mai? Una domanda a cui l’ex ministro Roberto Speranza non ha ancora dato una risposta e speriamo che la Commissione parlamentare la dia. La stagione autunnale non è ancora cominciata che ricominciano a fioccare le ospitate televisive che hanno il compito di allietare l’imminente autunno.

Va da sé che i principali tifosi della ripresa del Covid sono proprio loro, gli esperti: più il Covid impatta più loro hanno spazi, popolarità, quattrini e una valanga di libri inutili che si riverseranno nelle librerie per Natale. Una strenna che-nelle loro intenzioni- dovrebbe allietare le vacanze. Vuoi mettere che vicino al caminetto la gente si riunisce ed invece di parlare di cose belle si scambia gli ultimi dati sui contagi e sulle supposte cure, con lo spettro della “tachipirina e vigile attesa” che rifà capolino. L’OMS ha detto che la pandemia è finita, il pericolo tuttavia c’è ancora, occorre quindi fare attenzione ma non farsi terrorizzare da chi sulla paura altrui ci guadagna visibilità e carriera, oltre che il gettone di presenza.

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