MediaTech
Brera molla la holding che possiede Chora Media: pesa il bilancio in rosso
Nella società media al posto dell'economista succede Barbera Salabè, nipote di Alfio, "l’architetto dei potenti"
Be Water, Guido Maria Breralascia la presidenza
Guido Maria Brera, finanziere di successo in Kairos e scrittore di altrettanto successo con il libro “I Diavoli” (da cui è stata tratta la serie su Netflix), ha lasciato ben prima della scadenza del suo mandato (prevista con l’approvazione del bilancio 2025) la presidenza di Be Water, la società media di cui è primo socio col 36,55% e che ha tramite la controllata Be Content ha lanciato i podcast col marchio Chora Media guidati da Mario Calabresi.
A succedergli è stata, pochi giorni fa, Barbara Salabè, romana, classe 1965 che ha alle spalle una lunga esperienza in WarnerMedia dove per oltre un decennio ha ricoperto ruoli apicali e dopo più di tre decenni nel settore dei media e dell'intrattenimento, essendo prima stata per Turner responsabile del lancio italiano di Cartoon Network, Boomerang e CNN Italia. In passato, Salabè ha ricoperto incarichi presso Rcs, Stream, Telecom Italia e il Gruppo Kirch. La Salabè è nipote del defunto Adolfo, l’“architetto dei potenti” della Prima Repubblica e legato al Sisde.
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C’è da osservare che le dimissioni di Brera arrivano dopo che Be Water ha chiuso il bilancio 2022 in perdita per 1,8 milioni di euro dopo il disavanzo di 2,4 milioni di euro dell’anno prima. Sommati i 4,2 milioni persi in due anni hanno portato in negativo il patrimonio netto per 2,5 milioni di euro, rendendo necessaria una ricapitalizzazione. Nei mesi scorsi nell’azionariato di Be Water sono entrati con oltre il 13% Caterina Caselli e il figlio Filippo (avuto dal defunto marito Piero Sugar) con la loro Sugar Holdings diventati così il terzo socio dopo Brera e il produttore cinematografico Mario Gianani, marito dell’ex ministro Marianna Madia, che è amministratore delegato di Be Water (con Roberto Zanco) e socio col 27,5%.