Lutto nel cinema, addio a Francesco Nuti: l'attore è morto a 68 anni

Il regista soffriva da tempo di problemi di salute. La carriera e gli ultimi anni

Di Redazione Cronache
Francesco Nuti
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Lutto nel cinema, addio a Francesco Nuti: l'attore è morto a 68 anni

E' morto Francesco Nuti. Il popolare attore e regista toscano aveva 68 anni ed era malato da tempo. Proprio a causa dei problemi di salute, si era allontanato da un po' di anni dalle scene. A comunicare la triste notizia la figlia Ginevra insieme ai familiari. A quanto si apprende, la data e il luogo dei funerali saranno resi noti nelle prossime ore. 

I problemi di salute di Nuti sono cominciati nel 2006, quando un incidente domestico gli procurò un trauma cranico, a seguito del quale venne ricoverato d'urgenza a Roma. Poi il coma, e una lunga e complessa riabilitazione. Nel 2016, però, un'altra caduta, un altro ricovero, questa volta a Firenze. Infine il ricovero a Roma, nella clinica specializzata Villa Verde, dove è vissuto fino a oggi. Nonostante le dimmissioni dall'ospedale, Nuti però non si è mai più ripreso. A spiegare le sue condizioni negli ultimi anni è stata proprio la figlia Ginevra, divenuta poi sua tutrice legale in quanto il padre "necessitava di assistenza continua".

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Nuti ha mosso i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo – seppur amatorialmente – quando era ancora studente. Sul finire degli anni settanta, diventa membro del trio cabarettistico dei Giancattivi – gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica "Black Out" e la televisiva "Non stop". Il trio, dietro la regia dello stesso Benvenuti, compie poi il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film "Ad ovest di Paperino", che ripropone parte del repertorio storico del gruppo.

Nel 1982 Nuti abbandona il trio, che di lì a tre anni si scioglierà definitivamente, ed inizia una carriera cinematografica da 'solista', prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: "Madonna che silenzio c’è stasera" (1982), "Io, Chiara e lo Scuro" (1983) e "Son contento" (1983), che gli conferiscono una certa notorietà - in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista.

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