Omicidi Barletta-Napoli, Perrino a Ore 14: “Ormai la vita non conta più"
L'intervento del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Ore 14
Omicidio del barista a Barletta, Perrino: “Per fermare le violenze bisogna puntare sui controlli”
Nuovo intervento in Rai del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. Durante il corso della trasmissione Ore 14 si è discusso dei principali casi di attualità: l’omicidio del barista di Barletta e il diciottenne ucciso a Torre del Greco da due minorenni.
Giuseppe Tupputi, il proprietario del bar ucciso ieri sera a Barletta, è descritto dagli amici come un padre speciale, dedito alla famiglia e al lavoro. All’origine della sparatoria, secondo quanto riferito da testimoni e conoscenti, ci sarebbero alcune divergenze nate tra il barista e il suo carnefice. Il direttore Perrino ha sottolineato “la sproporzione tra l’episodio, qualunque sia il movente, e la reazione bestiale”. “Ormai la vita umana non conta più. Questa è la società in cui viviamo”, ha aggiunto il direttore di Affaritaliani.it.
Secondo le prime indiscrezioni, il colpevole rintracciato dalla polizia sarebbe un barlettano di 32 anni. L’uomo, già fermato nel 2010 per aver accoltellato un 24enne davanti a un bar, era sottoposto a sorveglianza speciale. Legittima, dunque, la domanda del direttore Angelo Maria Perrino che chiede: “Perché quest’uomo è libero?”. “Uno dei difetti della società italiana di oggi è la mancanza di controlli, a tutti i livelli. In casi come questo, oltre a cercare l’assassino, dovremmo mettere sul banco degli imputati anche coloro che dovevano operare i controlli e non lo hanno fatto”, ha scandito il direttore.
Napoli, diciottenne ucciso con una coltellata al cuore
A Torre del Greco, due quindicenni hanno ucciso con una coltellata al cuore il diciottenne Giovanni Guarino, semplicemente perché infastiditi da un suo sguardo. Il direttore di Affari ha sottolineato l’esagerata violenza delle reazioni a cui assistiamo oggi. “Una volta, davanti a questi episodi si diceva ‘vado a dargli una lezione’, ora si dice ora ‘ti ammazzo’. Le coltellate a Napoli erano dirette al cuore. Quindi vuol dire che la vita umana non vale più niente. Questa la tragica verità”, ha affermato Perrino.
I due minorenni, provenienti da famiglie legate all’attività criminalizzata locale, sono noti alle forze dell’ordine. In pochi secondi, racconta una testimone, hanno accoltellato e sventrato Giovanni. Francesco Emiliano Borrelli, consigliere regionale della Campania, ha attestato: “I ragazzi vengono addestrati alla cultura mafiosa, bisogna togliere i bambini ai clan: questa è l’unica soluzione”.