Derubata con la truffa del finto sms. Insegnante risarcita con 29 mila euro

Le vittime della truffa del finto sms sono 371, sei al giorno. Le cifre sottratte fanno venire i brividi: in totale, circa 1 milione e 700 mila euro

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Truffa del finto sms, un'insegnante di Mogliano derubata, dopo 4 anni viene risarcita con 29mila euro

Il 2 novembre 2018, un'insegnante padovana residente a Mogliano riceveva un sms da parte di un operatore di Poste Italiane, che l'invitava a verificare e confermare i suoi dati entro 24 ore in virtù di una normativa europea indicata con il numero 679/2016. Dopo aver eseguito le indicazioni e non avendo capito che si trattava di un messaggio con truffa, dal conto della donna sono spariti 39 mila euro, a causa di alcune operazioni mai autorizzate dalla diretta interessata.

Truffa del finto sms, in Italia sono aperte oltre 400 pratiche relative agli anni 2021 e 2022

Come riporta il Gazzettino, nel tempo, numerosi clienti di Poste Italiane e di altre banche prstigiose, sono stati vittime di quella che viene indicata come la truffa del finto sms. Tanto che solo in Adico le pratiche aperte su questo fronte sono circa 400, tutte relative agli anni 2021 e 2022. A più di quattro anni di distanza dal fattaccio, l’insegnante di Mogliano è tornata finalmente a sorridere dopo il pronunciamento dell’Arbitro bancario finanziario (Abf) che ha recepito le richieste della donna assistita dall’ufficio legale dell’associazione dei consumatori presieduta da Carlo Garofolini e ha intimato Poste Italiane alla restituzione di 29mila euro, dato che 10mila le erano già stati accreditati

Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, commenta: "Quando abbiamo comunicato alla socia il successo ottenuto si è commossa e non poteva essere altrimenti. Ormai, dopo quattro anni dall’episodio, non sperava più di riavere indietro i risparmi di una vita. L’Arbitro ha tenuto conto anche del fatto che nel 2018 la truffa, ora diffusissima, era pressoché sconosciuta. E quindi la nostra assistita non era mai stata messa in guardia da questo pericolo. Adesso si è consolidata e gli hacker sono diventati ancora più ingegnosi. Tanto da truffare persone di ogni tipo, anche molto esperte e navigate".

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Truffa del finto sms, le tesi degli avvocati

L’arbitro ha di fatto assecondato la tesi degli avvocati di Adico a cui si è rivolta la donna pochi mesi fa dopo aver provato inutilmente a recuperare da sola il maltolto, che hanno rimarcato le mancanze da parte di Poste Italiane, ree di non aver garantito a pieno la sicurezza della cliente in fase di autenticazione delle proprie credenziali. In parole povere, quel famoso 2 novembre la truffa tramite smishing era avvenuta non per ingenuità della correntista ma per un sistema di sicurezza incapace di scongiurare il raggiro. L’insegnante ha seguito le indicazioni del sedicente operatore delle Poste in totale buonafede ingannata in primis dal messaggio, giunto nella chat con cui l’azienda manda le sue comunicazioni. E ha autorizzato, senza volerlo, l’invio di tre bonifici, uno da 14.950 euro un altro da 15 mila e l’ultimo da 10 mila.

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Truffa del finto sms, le vittime sono 371: sei al giorno

Lo scorso febbraio Adico ha effettuato una analisi sulle pratiche aperte fino a quel mese e i numeri sono incredibili. 371 vittime seguite dall’ufficio legale, in media 6 al giorno contando anche i sabati e le domeniche. Le cifre sottratte fanno venire i brividi: in totale, circa 1 milione e 700 mila euro, con una media di 4 mila e 600 euro a persona. In realtà c’è chi si è visto portare via poco più di mille euro ma anche chi è stato derubato di decine di migliaia di euro (il record è di 60mila). il 60% dei casi seguiti da Adico riguarda correntisti veneti ma le persone che si sono rivolte alla nostra associazione risiedono in ogni parte d’Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Per 167 soci (il 45% del totale dei truffati) è stato trovato un accordo con la banca, solitamente indirizzato alla restituzione del 50% dell’importo rubato, corrispondente a circa 347 mila euro. Le vicende che riguardano l’invio del bancomat a casa, dove la responsabilità dell’istituto è pressoché totale, si è arrivati anche alla restituzione di tutto l’importo rubato dai truffatori. 164 pratiche sono ancora in fase di definizione, per una somma di 693mila e 504 euro. 39 pratiche, invece, hanno avito esito negativo per varie motivazioni legate soprattutto al livello di “responsabilità” addebitato al correntista.

 

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