Assicurazioni "Vita", primo bilancio in perdita: "Il sistema così non regge"

Il presidente di Ivass Signorini: "Sempre più persone riscattano quei soldi prima del dovuto"

di Redazione Economia
Luigi Federico Signorini, presidente IVAS e DG della Banca D'Italia
Economia

Assicurazioni "Vita", segno meno dopo dieci anni di attivo. Che succede?

Suona un primo campanello d'allarme sulle assicurazioni per la vita, un settore che ha sempre fatto registrare bilanci in attivo e il segno più nei conti correnti delle agenzie del settore. Per la prima volta dopo dieci anni - si legge sul Fatto Quotidiano - si registra una perdita nei bilanci globali delle gestioni "Vita". Il presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), Luigi Federico Signorini, presentando la relazione annuale dell’autorità ha spiegato che “per la prima volta da dieci anni nel settore assicurativo italiano la gestione Vita ha chiuso in perdita: è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4″.

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Per i rami Danni, invece, - prosegue Il Fatto - l’utile è stato di 2,7 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al 2021, “anche se, per la prima volta dal 2011, l‘assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione". Sul settore Vita: "Se – ammonisce il presidente Ivass – le polizze consentono riscatti anticipati a valori predeterminati, si pone il problema di garantire congruità tra la liquidità dell’attivo e del passivo, nonché di coprire il rischio economico-finanziario connesso con il rendimento promesso agli assicurati lungo tutta la vita del contratto".

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