Enel: nel 2022 ricavi a 140,5 mld (+63,9%), ebitda ordinario a 19,7 mld

Indebitamento finanziario netto a 60,1 mld in calo rispetto al 30 settembre 2022 ma in crescita rispetto al 2021

Economia

Enel, ricavi a 140,5 miliardi

Enel ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 140,5 miliardi di euro, in aumento di 54,8 miliardi di euro (+63,9%) rispetto agli 85,7 miliardi di euro realizzati nel 2021. La variazione è prevalentemente riconducibile, in un contesto di prezzi medi crescenti, ai maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute (soprattutto in Italia e Spagna), agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio. I ricavi dell’esercizio 2022 includono il provento non ordinario derivante dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 mld di euro nonché i proventi ordinari derivanti dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group mentre i ricavi relativi all’esercizio 2021 includevano il provento ordinario, pari a 1,8 mld di euro, realizzato dalla cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber. Lo rende noto Enel in un comunicato.

L’ebitda ordinario ammonta a 19,7 mld di euro, in aumento di 0,5 mld di euro rispetto al 2021 e superiore alla guidance di gruppo comunicata ai mercati finanziari pari a 19,0 – 19,6 miliardi di euro. L’Ebitda (margine operativo lordo), che include gli effetti delle operazioni non ordinarie, è pari a 18,8 miliardi di euro (17,25 miliardi di euro nel 2021, +9,3%).

L’Indebitamento finanziario netto a fine 2022 è pari a 60,1 miliardi di euro. La variazione rispetto ai 51,7 mld di euro rilevati nel 2021 (+16,2%) è riferibile al fabbisogno generato dagli investimenti del periodo, al pagamento dei dividendi, all’acquisizione di Erg Hydro S.r.l. e all’effetto negativo dei cambi connesso alla conversione del debito in valuta. Si segnala che l’indebitamento finanziario netto ha registrato una riduzione significativa rispetto al 30 settembre 2022, per effetto dei positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, del parziale riassorbimento sul capitale circolante netto degli effetti generati da alcuni provvedimenti governativi, delle operazioni di dismissione degli attivi essenzialmente in Russia, Cile e Brasile, nonché per il miglioramento dei tassi di cambio nell’ultimo trimestre. La consistenza del personale a fine 2022 è pari a 65.124 unità (66.279 unità a fine 2021). Nel 2022, il Gruppo Enel ha prodotto complessivamente 227,8 TWh di elettricità (222,6 TWh nel 2021), ha distribuito sulle proprie reti 507,7 TWh (510,3 TWh nel 2021) e ha venduto 321,1 TWh (309,4 TWh nel 2021). In particolare, nel 2022 all’estero il Gruppo Enel ha prodotto 179,3 TWh di elettricità (174,6 TWh nel 2021), ha distribuito 287,3 TWh (283,5 TWh nel 2021) e ha venduto 223,9 TWh (216,7 TWh nel 2021).

Starace: "Siamo un'azienda resiliente"

"I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un Ebitda ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas". Ad affermarlo in una nota è Francesco Starace, Ceo del Gruppo Enel.

"Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto di Gruppo - sottolinea - si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Questo ci permetterà di continuare ad implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili e favorire l’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo", rileva.

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