Politica
Meloni, donna (quasi) sola al comando. Il cerchio magico si sta sgretolando
Bene in Europa grazie al lavoro di Fitto, il problema è a Roma e a Palazzo Chigi
Belpietro spin doctor e rimpasto post-Regionali: le due ipotesi di rilancio
Una donna sola al comando. O quasi sola. La fiducia nella presidente del Consiglio Giorgia Meloni resta alta nei sondaggi, così come Fratelli d'Italia nonostante una leggera e forse fisiologica flessione. Il problema della premier, semmai, è quello di non avere più (o di non avere mai avuto) un vero e proprio cerchio magico. Un gruppo di persone fidate, fidatissime, sul quale contare sempre e comunque. In Europa ha sicuramente ottenuto ottimi risutati, dal tetto al prezzo del gas ai buoni rapporti con Olaf Scholz e Ursula von der Leyen e certamente un ruolo importante facendo da spola tra Roma e Bruxelles lo gioca il silente ma instancabile ministro per i rapporti con l'Ue Raffaele Fitto.
Più precaria la situazione a Roma, e soprattutto dale parti di Palazzo Chigi. Il rapporto con i due vicepremier è saldo e sincero, ma ovviamente sia Matteo Savini sia Antonio Tajani tirano l'acqua dalla parte del proprio mulino, ovvero della Lega e di Forza Italia, in spasmodica ricerca di risalire nei sondaggi dopo il pessimo risultato del 25 settembre. Sulla Legge di Bilancio l'asse con il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha retto bene, Meloni si fida di lui e della sua prudenza sui conti. Ma non può certo essere annoverato tra i fedelissimi. Restano ottimi i rapporti con Guido Crosetto, un tempo consigliere e oggi ministro della Difesa e con il cognato Francesco Lollobrigida, alle prese però quotidianamente con le battaglia per la difesa del Made in Italy della nostra produzione agroalimentare.