Giorgetti: "Superbonus 110% non tornerà, generati 120 mld di debito pubblico"

Le parole del ministro dell'Economia al convegno dedicato ai bonus edilizi

di Redazione Economia
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Superbonus, Giorgetti: "Il 110% non tornerà più, generati 120 mld di debito pubblico che lo Stato dovrà pagare"

"Rivendichiamo l'approccio garantista che riteniamo sia doveroso per fare una sintesi tra le esigenze di famiglie e imprese e le esigenze di cassa". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al convegno sui bonus edilizi organizzato da Eutekne, Consiglio nazionale dei commercialisti e Ordine dei commercialisti di Roma.

"Ci sembra però - ha osservato Giorgetti - che questo sforzo non venga percepito e venga dato pericolosamente per scontato" e "a livello di classe dirigente sembra non venga percepita l'assoluta insostenibilità" della misura. Per il governo, ha concluso il ministro, "la soluzione dei crediti incagliati nei cassetti fiscali rimane una priorità".

"Una stagione di bonus al 110% per tutti e di opzioni di sconto o cessione per un numero ampissimo di interventi non tornerà mai più", ha dichiarato Giorgetti. "Un dosaggio mirato di percentuali di detrazione spettanti e una perimetrazione accurata di tipologie di interventi per i quali consentire ancora, in presenza di determinate condizioni soggettive e oggettive, sconti e cessioni - ha osservato Giorgetti - costituisce una ipotesi di futuro sostenibile, rispetto alla quale nessuna persona di buon senso avrebbe ragione di porsi in antitesi a priori".

"Siamo pienamente convinti di aver fatto bene a prendere questa decisione lo scorso 16 febbraio", ha detto Giorgetti riferendosi al decreto legge che blocca la cessione dei crediti dei bonus edilizi e lo sconto in fattura, "così come siamo perfettamente consapevoli che il provvedimento può essere migliorato dal Parlamento durante l’iter di conversione in legge, anche per tenere conto di alcune istanze che le categorie interessate hanno avanzato in occasione dei tavoli tecnici di ascolto e delle audizioni".

"Non c’è pregiudizio alcuno da parte del Governo - ha spiegato il ministro - a valutare una disciplina transitoria per gli interventi in regime di edilizia libera che tuteli gli interventi non ancora effettuati per i quali alla data del 16 febbraio risultassero già effettuati gli ordini vincolanti per la fornitura dei beni da installare, come ad esempio i serramenti, le caldaie e gli impianti fotovoltaici. Allo stesso modo, non c’è pregiudizio alcuno a tutelare ai fini del Sismabonus tutte le operazioni di demolizione e ricostruzione con titolo edilizio abilitativo già presentato al 16 febbraio, a prescindere dal fatto che a tale data risultasse anche già registrato un contratto preliminare di compravendita sulle singole unità immobiliari che compongono l’edificio risultante dopo la ricostruzione".

Così come, ha proseguito, "pur non essendo disponibili a modificare nel suo complesso la data da cui decorre il blocco, siamo aperti a valutare con il Parlamento interventi mirati su questioni particolari, come quelle che riguardano gli interventi effettuati dagli Istituti Autonomi Case Popolari, gli interventi effettuati dalle Onlus e gli interventi effettuati nelle zone terremotate che già adesso, in ragione della loro oggettiva specificità, possono beneficiare di particolari modalità di applicazione del Superbonus".

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