Manageritalia, Mantovani: "Il governo alleggerisca le aliquote. Turismo? Necessario destagionalizzare"

L'impegno dei manager per il futuro del lavoro, la riforma fiscale e il turismo in Italia. Intervista al presidente di Manageritalia

di Mauro Rocco
Mario Mantovani
Economia

Manageritalia, il presidente Mantovani: "Il governo alleggerisca le aliquote"

Incontriamo Mario Mantovani, Presidente di Manageritalia in occasione della 100° Assemblea di Manageritalia, un traguardo importante che porterà, doman martedì 13 giugno, negli spazi dell’Auditorium della Conciliazione di Roma, oltre 1600 manager e dirigenti per una giornata di confronto con il Governo e le istituzioni.  

Presidente Mantovani partiamo dal titolo che avete scelto per questo vostro importante appuntamento?  

“I manager per l’Italia. Il nostro impegno e l’agire della politica” è questo il titolo che abbiamo voluto dare alla nostra centesima Assemblea che ne riassume il significato e gli obiettivi. Parla infatti del nostro impegno associativo, non recente, non estemporaneo ma continuativo e costante che in 78 anni di storia ha visto Manageritalia emergere tra le parti sociali, alla costante ricerca di dialogo con le istituzioni centrali e territoriali al fine di tutelare manager e dirigenti senza mai pretendere di difendere privilegi o posizioni di rendita ma orientati da una visone di sussidiarietà per far crescere il singolo, la comunità, il Paese. Noi come manager che guidano le aziende e le trasformazioni del mondo del  lavoro abbiamo tanto da dire e da dare".  

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Oggi cosa rappresenta Manageritalia per il Paese?  

"Siamo una comunità che, ad oggi, conta oltre 41mila manager associati, dirigenti, quadri ed executive professional, negli ambiti del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. Negli anni abbiamo creato una casa comune che conta 13 Associazioni territoriali che offrono un completo sistema di servizi: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria sia ai manager che alle loro famiglie oltre a un fitto programma di iniziative per la cultura e il tempo libero", spiega Mantovani.

"Ogni anno", continua, "grazie al nostro CFMT (Centro Formazione Manager del Terziario) formiamo alta formazione a oltre 6.000 manager per aggiornare le loro competenze e conoscenze. Oltre 10 anni fa abbiamo creato anche Prioritalia, per superare i confini del management e diffondere una nuova cultura manageriale volta a unire tutti coloro che si riconoscono in un’Italia migliore, basata sul lavoro di qualità e competenze. Infine centinaia di nostri volontari collaborano ogni giorno con decine di Enti del Terzo settore, mettendo gratuitamente a disposizione le loro competenze per contribuire a costruire un’Italia e una società che non lasci indietro nessuno".   

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Nel corso della vostra assemblea vi confronterete con numerosi esponenti del Governo dal Vicepremier Salvini al Ministro del Turismo Daniela Santanchè sino al Ministro del Made in Italy e delle Imprese, Adolfo Urso. Cosa chiederete alla politica?  

"Sono molte le proposte e gli spunti di riflessione che porteremo all’attenzione del Governo in un’ottica di confronto e propositività nella consapevolezza che non esistono soluzioni semplici, bensì capacità di gestire con cura i beni comuni e indivisi", dice Mantovani. 

"Non vogliamo insegnare un 'mestiere' agli altri, ma siamo disposti a collaborare dove e quando è utile, valorizzando le nostre competenze su temi come la trasformazione del mondo del lavoro, fisco, ruolo e crescita del terziario, turismo, sostenibilità e transizione ambientale. Siamo manager, sappiamo che non basta indicare ciò che si vorrebbe fare, occorre indicare soprattutto come fare e con quali risorse", spiega.  

Partiamo dalle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, quali risposte vi attendete?   

"Il cambiamento e la grande trasformazione del lavoro che stiamo vivendo in Italia e non solo sono determinati essenzialmente da tre fattori: lo sviluppo delle tecnologie, l’implementazione delle competenze e i mutamenti sociali e cali demografici in atto. La tecnologia, a cominciare ad esempio dall’Intelligenza Artificiale che sta modificando il nostro modo di produrre, gestire i processi aziendali e organizzare il lavoro. In quest’ottica i manager e la politica devono essere in grado di governare la complessità tecnologica e gestire, come hanno sempre fatto con le risorse umane e finanziarie, le risorse tecnologiche", dice Mantovani.  

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"Sarà cruciale dare avvio a una semplificazione delle norme sul lavoro, favorendo la convergenza tra lavoro subordinato e autonomo, evitando distorsioni dovute a norme fiscali e contributive. Si potrebbe pensare alla creazione di un’Agenzia dedicata al monitoraggio e alla manutenzione delle competenze, in particolare dei lavoratori più qualificati, sul modello dell’APEC francese, abbinando le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione digitale", dichiara ancora.

"Chiediamo provvedimenti che consentano di raggiungere gli obiettivi sociali dell'UE per il 2030, legati all’apprendimento, in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione. Misure necessarie anche per raggiungere l'obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%, che consentirebbe di limitare i gravi e crescenti problemi legati alla diminuzione della popolazione italiana in età lavorativa e, infine, politiche d’immigrazione che consentano d’incrementare la forza lavoro qualificata, a tutti i livelli, attraendo persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie a colmare le nostre attuali carenze", spiega.   

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Il fronte del fisco rimane il tema più sentito da tutte le categorie di lavoratori e anche per i manager?  

"La riforma fiscale è stata annunciata da quasi tutti i governi negli ultimi due decenni, ma non ha ancora trovato una vera idea guida. Come Manageritalia condividiamo l’impianto generale del disegno di legge delega di riforma del sistema tributario in riferimento all’obiettivo dello 'stimolo della crescita', con l’auspicio che si intenda anche e soprattutto crescita dell’occupazione; riguardo agli obiettivi di 'razionalizzazione del sistema tributario' e della 'semplificazione degli adempimenti', occorrerà però  attendere l’emanazione dei decreti legislativi per verificare se effettivamente tali obiettivi hanno possibilità di essere centrati", dichiara Mantovani.

"Chiediamo agli organi preposti un progressivo alleggerimento delle aliquote IRPEF sopra i 35.000 e sopra i 50.000 euro, con una progressività non troppo dissimile da quella delle fasce inferiori. Azione che non può prescindere da una attenta tracciabilità dei flussi di pagamento e utilizzo integrato delle informazioni per contrastare l’evasione fiscale diffusa. Utile, infine, sarebbe la realizzazione di un efficace sistema di allerta per le crisi d’impresa, impedendo che maturino rilevanti debiti fiscali e contributivi evitando che diventino impossibili da recuperare per lo Stato", commenta.

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Il turismo un ‘opportunità di crescita per il Paese ma non ancora pienamente sfruttata, quale le mancanze e le opportunità?  

"L'Italia è il primo Paese al mondo con ben 58 siti inseriti nella lista del Patrimonio dell'Umanità Unesco, ma non tutti sono utilizzati al meglio; occorre ideare nuovi modelli di gestione del patrimonio culturale italiano. Una figura del Destination Manager, altamente specializzata, che possa lavorare a fianco delle istituzioni politiche, in grado di riposizionare e valorizzare le destinazioni turistiche sostenibili di ogni zona geografica", dichiara Mantovani.

"Al Governo chiediamo di promuovere interventi volti a destagionalizzare l’offerta del turismo prolungandola oltre la stagione estiva. Un intervento che consentirebbe alle aziende turistiche di proseguire l’attività ben oltre il canonico 15 settembre, mantenendo occupati i lavoratori stagionali, pagando il costo del lavoro in parte con un contributo dello Stato derivante dalla mancata erogazione dei sussidi di disoccupazione, che lo Stato risparmierebbe. Necessario infine un piano strategico di valorizzazione dei piccoli borghi, volto a favorire la nascita di nuove esperienze turistiche/culturali capaci di bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile evitando l’overtourism e i danni del turismo di massa e nel contempo portare ricchezza economica anche nei piccoli territori da scoprire", spiega. 

Per conclude il mondo dei servizi e del terziario avanzato sono sempre più elementi determinanti e imprescindibili per la crescita del Paese?   

"Al contrato del comune sentire l’Italia, da tutti considerata il simbolo del manifatturiero e della piccola industria, ricava oltre il 73% suo prodotto interno dal settore dei servizi e del terziario. Un errore di visione e percezione che negli anni ha portato a continui sussidi e contributi a settori di mercato e industriali che contribuiscono solo per il 15% alla crescita del paese che e sono simbolo del secolo scorso", dice Mantovani.

"Oggi quello di cui abbiamo bisogno, al fianco di iniziative come Industria 4.0,  è soprattutto un piano Terziario 4.0, tagliato sulle esigenze di tutti i settori dei servizi e particolarmente orientato all’introduzione di tecnologie, modelli organizzativi, competenze e managerialità, basato sul credito d’imposta per favorire la crescita delle aziende più competitive capaci di creare nuova occupazione in sintonia con le esigenze del mercato e del Paese. Solo attraverso concrete azioni di sostegno alla formazione e alle imprese più innovative che basano la loro crescita sullo sviluppo tecnologico, delle competenze e sull’arricchimento del capitale umano potremmo generare nuovi posti lavoro e favorire uno sviluppo armonico dell’economia del Paese sia in termini di mercato interno che di una maggiore competitività internazionale", conclude infine Mantovani.

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