Claudio Lippi tenta Meloni: "Basta gay in tv". La Rai: "Non ti vogliamo"
Il presentatore si scaglia contro Fazio per convincere la destra: "Ha raccontato bugie". Ma la tv pubblica gli sbarra la porta: "Esclusa ogni collaborazione"
Claudio Lippi, la Rai gli sbatte la porta in faccia. Ecco che è successo
Con l'arrivo della destra al governo e la rivoluzione in casa Rai, iniziata con l'arrivo nel nuovo amministratore delegato Roberto Sergio e proseguita con gli addii di Fazio e Annunziata, i presentatori e conduttori un po' accantonati dalla tv di Stato in precedenza adesso si fanno avanti per reclamare un posto in viale Mazzini. Come altri, ci ha provato anche Claudio Lippi con un'intervista molto dura nei toni nei confronti della precedente gestione, ma quello che doveva essere un assist per Meloni si è rivelato alla fine il più classico degli autogol. "Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore".
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Lo rende noto la Rai, dopo aver letto la sua intervista. "Cinque anni fa sia Salvini che Giorgia Meloni - dice Lippi a La Stampa - mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce" e la sua risposta fu "che ci vuole il sorriso. La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo 'buonasera'. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda. Penso a Fazio e Littizzetto - ha aggiunto - . Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai... Fazio è stato un farabutto: avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. E ancora: basta con i gay e le gaie in tv". Ma non ha funzionato.