Mentana come Santoro smonta Fazio: "Chi lascia la Rai non è un martire"

Il direttore del tg La7 sull'addio di Fabio Fazio dalla Rai: "Non esiste il diritto di essere sempre in onda. E in tv non c'è un Maradona..."

di Redazione Mediatech
Enrico Mentana
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Caso Fazio, Mentana: "Se accetti di lavorare in Rai sai che ci sono i partiti. Non c'è mai lesione della democrazia: c'è lo spoil system"

Dopo le polemiche che hanno suscitato le parole di Michele Santoro pronunciate a Otto e Mezzo da Lilli Gruber e le prese di posizione di Gramellini e Aldo Grasso sul Corriere, sull'addio di Fabio Fazio dalla Rai è intervenuto anche il direttore del Tg La7, Enrico Mentana. 

Dal palco del Festival della tv di Dogliani ha dichiarato: "Fabio Fazio va in un altro canale, il pubblico lo vedrà sul Nove. E' semplice e gratificante fare il ruolo del perseguitato, di chi è martire. Ma sarebbe più semplice fare le proprie scelte e motivarle. Non esiste Maradona, siamo tutti onesti lavoratori di questo settore. Nessuno ha il diritto inalienabile di essere sempre in onda. Io ho visto andar via dalla Rai figure come Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Corrado. Io sono andato dalla Rai a dirigere il Tg5".

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"Fabio Fazio va a Discovery, è stato annunciato una decina di giorni fa. Quel contratto si fa in 3 mesi, non in 3 giorni. C'era già una sorta di contrattazione 'vai o resti?'. Non possiamo più pensare che ci sia un vulnus se qualcuno va via dalla Rai. E' vero, siamo governati da una destra-centro, ma parliamo di un partito che ha vinto le elezioni nel 2022 dopo 10 anni all'opposizione", ha spiegato Mentana. 

 

 

 

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