Green, dalla Ue obbligo al bilancio di sostenibilità per le Pmi
Intervista all’avvocato milanese Gianluca Parreschi, esperto in Sostenibilità sull'obbligo della rendicontazione di sostenibilità per le PMI
Green, dalla Ue obbligo al bilancio di sostenibilità per le Pmi
Intervista all’avvocato milanese Gianluca Parreschi, esperto in Sostenibilità sull'obbligo della rendicontazione di sostenibilità per le PMI
Avvocato, in data 16.12.22 è stata pubblicata nella Gazzetta UE la Direttiva CSR Corporate Sustainability Reporting 2022/2464/UE che prevede l’ obbligo della rendicontazione di sostenibilità per le PMI: qual’ è la sua opinione al riguardo?
Una premessa è d’obbligo: la direttiva 2022/2464/UE come tutte le direttive comunitarie non è subito vincolante ma obbliga gli stati membri ad ottenere un determinato risultato, spetta poi ai singoli stati scegliere i mezzi normativi per ottenerlo nel termine previsto dalla data di pubblicazione che, in questo caso è il 6 luglio 2024; direi che si tratta di un passaggio evolutivo di portata straordinaria in tema di armonizzazione normativa comunitaria degli strumenti attuativi della Sostenibilità; uno dei punti di debolezza per la diffusione della Sostenibilità era proprio l’ assenza di normative internazionali.
Quali sono dunque le novità rispetto alla precedente normativa sulla Dichiarazione Non Finanziaria?
In sintesi il precedente obbligo di predisporre la cosidetta DNF-Dichiarazione Non Finanziaria fissato dalla Direttiva 2014/95/UE recepita in Italia con il D,lgs 254/2016, che riguardava solo gli enti pubblici ovvero le banche, le assicurazioni/riassicurazioni e le quotate con oltre 500 addetti, viene esteso soggettivamente a partire dal 1 gennaio 2025 anche alle imprese non quotate con oltre 250 addetti che soddisfino anche uno dei due requisiti integrativi ovvero abbiano ricavi netti per 40 milioni di euro o 20 milioni di attivo dello stato patrimoniale; in Europa saranno tenute alla CSR circa 50-60.000= imprese pari al 75% del fatturato area euro; in Italia si ipotizza che l’ obbligo scatterà con il bilancio 2025 per oltre 5.000 imprese rispetto alle poche centinaia tenute alla DNF; numeri parlano da soli per testimoniare la svolta epocale
Esistono differenze tra la pregressa DNF e la futura CSR?
In realtà la CSR sostituisce con la nuova normativa la originaria DNF per cui da un punto di vista del merito poco cambia; tuttavia aldilà del cambio terminologico vi sono anche delle differenze di sostanza riguardo, ad esempio, la diversa prospettiva per cui ad oggi il tema della Sostenibilità non viene più visto come a se stante rispetto a quello finanziario, difatti la CSR non marca più la natura non finanziaria della rendicontazione come la precedente DNF; mi creda si tratta di un aspetto tutt’altro che marginale per cui mi sono sempre speso nei vari convegni, webinair e workshop a cui sono stato invitato: la Sostenibilità al netto del suo plusvalore etico-sociale afferisce direttamente l’ aspetto economico nel senso di contribuire direttamente ed indirettamente alla crescita e allo sviluppo delle imprese, ringrazio Affariitaliani.it Milano per avermi dato la possibilità di sottolinearlo e di ribadirlo nuovamente.
Parlava di altre differenze rilevanti tra la DNF e la CSR
Ve ne sono altre, mi limito a ricordare che la CSR dovrà essere inclusa nella Relazione Finanziaria annuale e non in un documento distinto come la DNF, dovrà essere redatta in formato digitale da un soggetto preposto alle dinamiche ESG dell’ impresa come l’ amministratore o il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili; anche in questo caso si tratta di un segnale molto forte riguardo l’ obbligo che le imprese dovranno disporre al loro interno di soggetti preposti altamente qualificati in materia di Sostenibilità che oltre a metterci la “faccia” anche a livello di responsabilità personale abbiano adeguate competenze specifiche ovvero su avvalgano su tale importante skill di professionisti indipendenti per avere una idonea advisory.
La CSR può aiutare a ridurre il fenomeno del cosidetto green washing?
Come dimostra l’esperienza comune un divieto normativo non è sufficiente a scongiurare la commissione di un illecito o di un reato sopratutto in un settore ancora quasi vergine e sotto regolamentato come la Sostenibilità; è bene precisare che nonostante il passo avanti della Direttiva 2022/2464/UE non vi sono definizioni universalmente riconosciute di Sostenibilità né è stato codificato espressamente il reato di green washing o sostenibilità fraudolenta; a tale riguardo significo che la CSR dovrà essere asseverata da un revisore indipendente al fine di garantire un livello elevato di attendibilità delle informazione contenute; quest’ obbligo valeva tuttavia anche per la DNF.
Non le sembra la scadenza di adeguamento del 1 gennaio 2025 troppo breve per il nostro sistema delle PMI?
Il termine di entrata in vigore dell’ obbligo anche per le PMI non quotate al 1 gennaio 2025, se letto decontestualizzato può sembrare piuttosto breve, ma in realtà si parla di Sostenibilità ufficialmente dalla pubblicazione a Stoccolma nel 1987 del rapporto Our Common Future promosso dalla Commissione ONU per l’ ambiente e lo sviluppo mentre l’ iter in Commissione UE per l’ adozione di un sistema economico improntato sui principi della Sostenibilità è iniziato nel 2018 per poi sfociare nel dicembre 2019 nel Green Deal con cui sono state dettale le linee programmatiche per trasformare i problemi ambientali e climatici in opportunità in tutti gli ambiti e per rendere la transizione giusta ed inclusiva per tutti; sia in Europa che in Italia le imprese più evolute e virtuose non si sono fatte provare impreparate ad accogliere le immense opportunità di creare valore ed inclusività derivanti dalla Sostenibilità.
Sostenibilità come opportunità di crescita e di sviluppo per le imprese?
Esatto è proprio questo il punto focale su cui devono concentrarsi l’ attenzione egli strumenti attuativi; nei casi, e sono ormai anche in Italia centinaia, in cui gli imprenditori e/o il management hanno applicato correttamente i principi della Sostenibilità i risultati di bilancio sono notevolmente migliorati creando valore per l’ impresa ma anche per gli stakeholder, dal momento che la Sostenibilità si risolve essenzialmente in efficientamento globale del processo gestionale e produttivo unito ad un innalzamento degli standards etico-sociali; per questa interconnessione vicendevolmente dinamica tra l’ etica e la finanza le aziende sostenibili sono le più ricercate dal capital market ed apprezzate dai customers finali.