Affari fa lo scoop, Repubblica e La Stampa non citano: lo stile non è di casa
Citare o non citare? Se Cairo (Corriere) riporta fedelmente lo scoop di Affari sulle parole del leghista Molinari, nel gruppo Gedi accadde l'opposto
Affaritaliani.it fa lo scoop sul Pnrr, ma solo il Corriere (versione cartacea) cita correttamente la fonte. Un brutto vizio o un gioco sporco?
Citare o non citare. Fare finta di niente oppure riconoscere agli altri i meriti. Un dilemma shakesperiano di fronte a cui alcuni giornali decidono di comportarsi nella maniera corretta; e altri di fischiettare fingendo di non sapere. Il fatto è grave e reiterato: Affari Italiani non solo è il primo quotidiano online (siamo classe 1996) ma vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Succede, ad esempio, che ieri il bravissimo Alberto Maggi intercetta Riccardo Molinari. Lo fa parlare, lo stimola. E tira fuori la bomba: “Siamo pronti a rinunciare a parte dei fondi del Pnrr”.
Il rumore è assordante, lo scoppio violentissimo, il governo arranca, la premier risponde piccata. Un vero scoop. Succede però che alcuni giornali ci citino, altri no. Il Corriere della Sera, gestito da un galantuomo come Luciano Fontana ed edito da un imprenditore arrembante ma corretto come Urbano Cairo riporta fedelmente la fonte Affaritaliani.it. Il Fatto Quotidiano nella sua versione online ci cita, così come Repubblica sempre online.
Articolo del Corriere della Sera che cita Affaritaliani.it
Articolo del Corriere della Sera che cita Affaritaliani.it
Ma quando poi si arriva all’edicola, ecco che magicamente il nome di Affari scompare. Il giornale diretto da Maurizio Molinari magicamente, con un tratto di penna, dimentica chi abbia fatto dire al capogruppo della Lega certe cose. E La Stampa, che con Repubblica condivide l’editore, usa lo stesso vergognoso sigillo: copio e non cito. Virgoletto ma dimentico di dire da dove provengono quelle parole. D’altronde, si sa che lo stile non si compra al mercato e anche se ti chiami Elkann non necessariamente sai come ci si comporta. Lo sanno bene i governi italiani che, dopo aver sovvenzionato la Fiat boccheggiante con gli incentivi, l’hanno vista traslocare armi e bagagli all’estero e tanti saluti.
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Articolo di Repubblica che non cita Affaritaliani.it
Articolo de La Stampa che non cita Affaritaliani.it
Ma questa è un’altra storia. Affari Italiani ogni mattina pubblica alcuni pezzi ripresi dai giornali. Lo facciamo con piacere, citando a più riprese perché è giusto così. L’editoria è in crisi e non esiste altra forma per supportarla che quella che gli americani chiamano “coopetition”: cooperare pur in una forma di competizione, mantenendo le proprie diversità.
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Niente da fare, nel gruppo Gedi sono recidivi. Con quella faccia un po’ così, avrebbe detto Paolo Conte, credono di poter fare come preferiscono perché sono impuniti e impunibili. Sarà, ma a noi corre l’obbligo, ogni tanto, di alzare il ditino e dire “ehi, ma questa notizia l’abbiamo data per prima”. E citateci, per la miseria. Che è un esercizio di correttezza e di capacità di fare questo lavoro bellissimo e complesso. Noi andiamo avanti come abbiamo sempre fatto: corretti e affidabili. Virgilio diceva a Dante “non ti curar di loro”. Però a volte i cosiddetti girano talmente vorticosamente che non si può tacere. Speriamo che sia l’ultima volta. Anche se non ne siamo granché convinti.