Pd, fallisce la corte di Schlein a Bonaccini: niente candidatura alle Europee

Il capogruppo Boccia: "Il Pd è la priorità e nessuno deve sottrarsi. Solo così compagni si batte la destra". Ma il governatore ha altri piani

di redazione politica
Schlein e Bonaccini
Politica

Pd, Bonaccini non risponde agli "ordini" di Schlein. Il no alla candidatura per le Europee è quasi definitivo

Elly Schlein cerca di capire chi tra i big del Pd accetterà di candidarsi alle Europee. Il suo sguardo è rivolto soprattutto a due governatori, si tratta di Michele Emiliano e di Stefano Bonaccini, ma entrambi non sembrano disposti a perdere il loro "trono" nelle rispettive Regioni. Se però il presidente della Puglia Emiliano è rimasto sul vago e ha lasciato la porta socchiusa, il capo dell'Emilia Romagna e presidente dei dem, invece, sembra averla chiusa a chiave. Francesco Boccia, uno degli uomini più vicino alla segretaria e capogruppo al Senato, avrebbe dato - si legge su Il Fatto Quotidiano - un ultimatum al collega governatore. Caro Bonaccini, non è tempo per i calcoli personali, ora devi dirci cosa vuoi fare. Le parole di Francesco Boccia girano più a largo, ma il senso del messaggio è questo.

"Noi le elezioni europee le dobbiamo vincere e questo significa che non deve sottrarsi nessuno". Non sono le Europee di Elly Schlein ma quelle del Partito democratico guidato da Elly – ha detto l’ex ministro alla festa dell’Unità di Ravenna –. Non voglio più sentire compagni di partito che dicono cosa deve fare la segretaria, ma semmai cosa devono fare loro per far vincere il Pd. Se necessario devono candidarsi tutti per battere la destra".

Leggi anche: Mattarella piccona gli uomini assassini: "La violenza sulle donne? Barbarie"

Leggi anche: Ue, Salvini bacchetta Gentiloni: ecco che cosa c'è dietro lo scontro

 

In quel tutti - prosegue Il Fatto - c’è soprattutto uno: Stefano Bonaccini, appunto. Il governatore dell’Emilia-Romagna, sfidante sconfitto da Schlein nelle primarie dello scorso febbraio, accarezza sempre più concretamente l’ipotesi di non candidarsi alle prossime Europee. Per la segretaria e i suoi sarebbe uno sgarbo: i nomi pesanti del Pd dovrebbero schierarsi tutti, da Schlein in giù; la defezione del punto di riferimento della minoranza interna, ancora fresco di battesimo della corrente "Energia popolare", non sarebbe un bel segnale. Ma lui continua a sperarci e punta sul cambio della norma per tentare il terzo mandato da presidente dell'Emilia Romagna.

Tags:
elly schleinpdstefano bonaccini