Calenda silura la linea di Schlein. Mai alleati se non molla M5S e SI-Verdi

Si mette male per la segretaria del Pd

di redazione politica
Elly Schlein e Carlo Calenda
Politica

"Il Pd di Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale"

 

"Nessuna Opa ostile. Non ho mai voluto distruggere il Pd. Però il Pd di Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale. Mentre noi siamo interessati a costruire un'area repubblicana composta da liberal democratici, popolari e riformisti che abbia come bussola la cultura di governo. Vedo invece difficile una convivenza nel Pd di anime così diverse". Lo dice in un' intervista a La Repubblica il leader di Azione Carlo Calenda.

"Da quando i Dem, insieme a Renzi, hanno scelto di salvare i 5S con il Conte 2 hanno costruito un nemico a sinistra. E, come diceva l'antico detto radicale francese 'pas d'ennemi à gauche': il Pd ha oggi il suo principale competitor nei 5S - aggiunge - Il Pd è diviso in un pezzo più vicino a Conte che a Draghi e in un altro pezzo più affine a Draghi che a Conte. Noi puntiamo a rappresentare chi si ispira all'esperienza Draghi nel Pd, come del resto nel centrodestra" ribadisce.

"Prendo solo atto che la vocazione maggioritaria del Pd è finita, perché è finita la capacità di fare una sintesi tra social democratici, liberal democratici e popolari. Il Pd non è più quello di Romano Prodi e Walter Veltroni", sottolinea il senatore. Cosa pensa del "Centro" appena lanciato dal leader di Iv? "Auguri. Ma non è un progetto politico è un cartello elettorale per superare lo sbarramento. Per ora ha risposto solo Mastella. Ma cosa c'è di riformista in Mastella? Il "Centro" diventa la scusa per allearsi con chi vince le elezioni", risponde Calenda.

Dietro le parole del leader di Azione - spiegano fonti del Pd - c'è un problema politico molto grosso. Calenda non vuole assolutamente l'alleanza politica con il Movimento 5 Stelle e con Sinistra Italiana e i Verdi. Fino a quando il Pd, che sia Elly Schlein o chiunque altro alla guida, non romperà con pentastellati e sinistra ecologista Azione andrà per un'altra strada. Che ovviamente non è quella di Matteo Renzi.

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