Dopo Ciani anche Orlando pacifista. Pd, scissione prima delle Europee? Inside

Orlando di fatto ammette, come dice Ciani, che nel Pd ci sono posizioni pacifiste, non solo: non vanno "scomunicate"

Altra benzina sul fuoco. Il Pd ormai è una polveriera che rischia di esplodere. A sostenere le parole "pacifiste" e i dubbi sull'invio di armi all'Ucraina di Paolo Ciani, nuovo vice-capogruppo alla Camera non iscritto al Partito Democratico, arrivano le dichiarazioni di Andrea Orlando, un big del partito che ha sostenuto Elly Schlein alle primarie.
 

Intervistato da La Stampa, l'ex ministro Dem ha affermato: "Se qualcuno ha pensato che nominando Ciani vicecapogruppo, lui si sarebbe trasformato in Stoltenberg, sbagliava. Le sue posizioni erano note e nessuno ha sollevato la questione nella discussione molto franca sull'ufficio di presidenza. E rimuoverle non sarebbe conveniente per il Pd, un partito dove ci sono posizioni diverse e una tradizione pacifista. Quindi, non solo non deve scandalizzare quella tesi, ma ci dovrebbe essere interesse ad avere interlocuzioni con chi nutre dubbi presenti anche nel nostro popolo: basta andare in un circolo. E fatto salvo che la linea deve essere chiara, queste posizioni non possono essere gestite con scomuniche".

Orlando di fatto ammette, come dice Ciani, che nel Pd ci sono posizioni pacifiste, non solo: non vanno "scomunicate". L'intervista - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - non è affatto piaciuta a Base Riformista, la minoranza moderata che alle primarie ha appoggiato Stefano Bonaccini e che fa riferimento al presidente del Copasir Lorenzo Guerini, vicino alla Nato (è stato ministro della Difesa). "Sempre peggio, se andiamo avanti così la scissione arriva prima delle Europee", commenta un Dem moderato. Insomma, se la tensione era alta per le parole di Ciani, ora con quelle di Orlando è altissima.