"Meloni ha zittito Mattarella. Ok Nordio ma...". Ministri, promossi e bocciati
Governo, chi vince e chi perde dopo quasi due mesi. Intervista a Luigi Bisignani
"Tajani non ingombrante, Salvini? Attento al Ponte sullo Stretto. E Giorgetti..."
Si avvicina il Natale e, come la manovra all'esame del Parlamento, è tempo di bilanci anche per il governo dopo quasi due mesi. "La premier Giorgia Meloni è tosta e decisa, purtroppo è circondata da alcuni nani (i ministri, ndr) anche se non tutti. Dimostra che nei dossier, tutti, ha una sicurezza tale che fa capire veramente lo sforzo che ci mette. Ha così tanta credibilità che ha messo a cuccia tutti, partiti e ministri. Non solo, la cosa più importante è che, grazie alla sua credibilità che deriva dalla forza del voto, a differenza di Mario Draghi, il Quirinale non si intromette e sta al suo posto". E' l'analisi ad Affaritaliani.it di Luigi Bisignani.
Il ministro peggiore? "Non ci sono dubbi, Gilberto Pichetto Fratin. Serve trovare rapidamente un altro ministro dell'Ambiente e dell'Energia, ruolo molto, troppo, importante. Un nodo pazzesco per il Paese. Restando in casa Forza Italia potrebbe essere Alessandro Cattaneo". Un altro ministro bocciato - secondo Bisignani - è quello della Salute Orazio Schillaci, "non è riuscito a prendere il ruolo che ha. E' troppo scienziato e non capisce la macchina amministrativa dello Stato". Male anche Eugenia Maria Roccella, ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, "scelta completamente sbagliata. E' totalmente uscita dai radar".
Molto bene, invece, Carlo Nordio, ministro della Giustizia. "Tosto e deciso, ma corre un rischio. Laddove non riuscisse a fare ciò che promette, giustissimo, tornerebbe alle sue letture nella laguna di Venezia". E i due vicepremier? "Antonio Tajani è molto bravo e competente, è il miglior ministro degli Esteri per Meloni. Perfetto. Autorevole e non ingombrante". Matteo Salvini? "E' partito con una carica di lavoro esplosiva mettendo mano in 50 giorni a tantissimi dossier fermi da anni. Stia attento al Ponte sullo Stretto, non vorrei che gli crolli addosso. Pensi a come risolvere il problema della vecchia società, prima, semmai. Molto bene invece sul codice degli appalti e sulla questione complessa degli autotrasportatori. E pensi ai viadotti, se vuole un consiglio sincero".
Capitolo Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, un ruolo chiave... "Benissimo sul fronte dell'Europa e dell'interlocuzione con Bruxelles, come abbiamo visto sulla Legge di Bilancio. Ma lui è il vero motore dell'economia nazionale e delle aziende e su questo sta deludendo. Deve rapidamente mettere mano a Cdp e alla direzione generale del Tesoro, parte molto importante del suo dicastero, come sa benissimo. Se non riparte la politica industriale, non riparte il Paese. E' ora di fare in fretta". Infine, conclude Bisignani, "promosso Matteo Piantedosi, Interno, deciso, bravo e rassicurante. Una scelta sicuramente azzeccata".